Il Sole 24 Ore

Risiko milionario per negozi e show room nel «quadrilate­ro»

Milano capitale del lusso anche sul fronte immobiliar­e

- Giulia Crivelli

Non è una capitale nel senso stretto del termine come Londra e Parigi, ma lo è per il pret-àporter, per i global shopper in perenne ricerca di ciò che non possono trovare in patria e per il turismo, anche culturale, che dai tempi di Expo non ha mai smesso di crescere. Parliamo di Milano, naturalmen­te, dove fino a lunedì è in corso la fashion week delle collezioni donna per la primavera-estate 2019, alla quale seguirà un’altra settimana ricca di fiere, eventi e mostre, sempre legati alla moda.

La fashion week di settembre è solo una delle quattro che si tengono ogni anno (l’altra per la donna è in febbraio, le due per l’uomo sono in gennaio e giugno), ma è la più importante. Forse perché per tutti la ripresa a pieno ritmo di ogni attività dopo le pause estive rappresent­a una sorta di Capodanno laico. Non stupisce che molti marchi e aziende della moda e del lusso scelgano questa settimana per inaugurare negozi e showroom o per festeggiar­e anniversar­i e organizzar­e mostre. Per gli showroom, gli spazi dove si fanno le campagne vendite, spicca il caso di Fabiana Filippi, brand umbro di lusso accessibil­e, specializz­ato in maglieria e abbigliame­nto in cashmere. «Lo showroom che inauguriam­o in questi giorni è in realtà un’intera palazzina: cinque piani per un totale di 2.400 metri quadrati, cinque volte lo spazio che avevamo in viale Montenero – spiegano

Luce e materiali naturali. Un piano della palazzina acquistata da Fabiana Filippi in zona Porta Romana, a Milano. Finestre dalle quali filtra luce a ogni ora del giorno e pavimenti che ricordano le origini e radici umbre del brand e dell’azienda

Mario e Giacomo Filippi Coccetta, fondatori del marchio –. Ci siamo spostati, ma non di molto: questa palazzina del 1936 è proprio dietro Porta Romana e dalle terme di Milano. Nessun cliente sarà spaesato e noi, venendo dall’Umbria, continuere­mo a sentirci un po’ a casa anche qui a Milano e a far sentire a casa i clienti che arrivano da tutto il mondo».

I fratelli Filippi Coccetta la palazzina l’hanno trovata e acquistata dopo anni di ricerche, mentre per i lavori di restauro ci sono voluti circa 12 mesi. «È un investimen­to molto importante, da svariate decine di milioni, ma il momento è giusto: nel 2018 cresceremo del 10% a circa 90 milioni, con un export vicino al 75% – aggiungono Mario e Giacomo Filippi Coccetta –. Continuere­mo ad aprire tre, quattro boutique all’anno per arrivare a un equilibrio perfetto tra retail diretto e wholesale. Un investimen­to immobiliar­e così è da fare oggi: abbiamo trovato il coraggio e ora puntiamo a fare quel salto a livello globale che ci renda sempre più competitiv­i nel segmento del lusso accessibil­e».

Sull’acquisto degli immobili ha puntato anche Marco Palmieri, fondatore e amministra­tore delegato del gruppo Piquadro, che tre giorni fa ha inaugurato nella palazzina di piazza San Babila di cui è in parte proprietar­io lo showroom per il marchio The Bridge e che resterà separato ma contiguo a quello del brand principale, Piquadro (si veda la scheda a lato).

Aprire uno showroom, ripensando­ne la funzione e soprattutt­o la location, è a volte un vero e proprio nuovo inizio: è il caso di Martino Midali, marchio di abbigliame­nto molto conosciuto in Italia, ma che dal 2018 si è posto l’obiettivo di crescere all’estero. Milano, ancora un volta, è il ponte che idealmente collega la moda italiana a qualsiasi mercato, vicino e lontano.

Lo stesso vale per gli showroom “multibrand”: in città ce ne sono circa 200 e in termini di fatturato fanno della città il principale hub al mondo per gli showroom di moda. Alcuni hanno spazi in altre capitali della moda: è il caso di Massimo Bonini (sei sedi di cui quattro a Milano, una a New York e una a Hong Kong) o Riccardo Grassi (una sede a Milano e spazi a New York e Parigi). Anche in questo settore aumenta il desiderio e la volontà di fare squadra, per presentars­i al meglio agli eserciti di buyer e influencer con staff al seguito che invadono Milano durante le fashion week. E la Camera italiana dei buyer, che raccoglie i proprietar­i dei più bei negozi multimarca del Paese, tutti a Milano in questi giorni, ha appena annunciato un cambio di nome in Camera italiana retail moda e l’apertura a un manager esterno per guidare l’associazio­ne.

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