La rivolta di Lega e Fi: «Un danno al Nord»
Ad attaccare Toninelli anche Chiamparino. I sindacati: a rischio l’occupazione
Alle incertezze sulla ricostruzione del Ponte Morandi, si sommano ora anche quelle sulla realizzazione del Terzo Valico, la linea ferroviaria che collega la Liguria a Milano passando per il Piemonte. «Il terzo valico deve andare avanti e con convinzione», ammonisce il governatore della Liguria Giovanni Toti che lancia un duro j’accuse al Governo e in particolare al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli con riferimento alle «indiscrezioni» sul decreto Genova. «Non solo sarebbero stati espunti i soldi per accelerare le opere ma anche il quinto lotto, che è già stato approvato dal Cipe e bollinato dalla Corte dei Conti, è ancora fermo al ministero delle Infrastrutture in attesa di quella verifica costi-benefici che questo governo ha voluto innescare e di cui a mio modo di vedere non c’era alcun bisogno».
Toti adesso si attende una reazione dalla Lega. Il partito di Matteo Salvini ha sempre sostenuto la realizzazione dell’opera che dopo il crollo del Ponte Morando assume un ruolo ancora più strategico. Lo stesso leader della Lega in più occasioni ha ribadito che «i benefici prodotti dalla realizzazione di opere come il Terzo Valico, il Tap e le Pedemontane superano i costi». Ma il Terzo Valico ha anche una valenza strettamente politico-elettorale visto che in Piemonte, una delle tre regioni coinvolte, si voterà la prossima primavera e la Lega punta a scalzare l’attuale giunta di centrosinistra per avere così tutte le regioni del Nord di centrodestra. Nei giorni scorsi proprio sul terzo Valico era tornato alla carica anche il Capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari, che è anche il segretario della Lega in Piemonte, regione in cui l’incidenza dell’opera è significativo perché il rafforzamento del porto di Genova garantito dall’alta velocità consentirebbe la realizzazione dei retroporti nell’area di Alessandria e nel Tortonese.
Per la stessa ragione ad attaccare Toninelli è anche l’attuale presidente del Piemonte, il dem Sergio Chiamparino: «Il ministro Toninelli da 113 giorni non mi risponde, in compenso sembra stia tenendo fermi i finanziamenti già decisi, deliberati e pubblicati in Gazzetta Ufficiale a luglio per il V lotto dei lavori del Terzo Valico,inseguendo l’araba fenice dell’analisi costi-benefici». Chiamparino
MATTEO SALVINI
«I benefici prodotti da opere
come il Terzo Valico, il Tap e le
Pedemontane superano i costi»
conferma che «se questi fondi non verranno sbloccati, dall’inizio di ottobre i lavori si fermeranno e di qui a fine anno qualche centinaio di lavoratori perderà il posto, senza contare le mancate assunzioni».
Un rischio, quello della perdita occupazionale, su cui intervengono anche i sindacati. «Se dovesse essere confermato il taglio dei finanziamenti per il Terzo Valico, opera che è già in fase di avanzata realizzazione e con risorse stanziate, il Governo si assumerà una responsabilità enorme», attaccano i segretari generali di Feneal-Uil, Filca-Cisl e FilleaCgil, Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, che chiedono un incontro «urgente» con il ministro Toninelli e minacciano «sin dai prossimi giorni iniziative di mobilitazione a difesa del lavoro e del futuro del Paese».