Il Sole 24 Ore

Bcc, pressing Bankitalia: assemblee a dicembre

Lettera di Iccrea e Ccb alle banche - In arrivo a gennaio l’esame Bce sui bilanci

- Laura Serafini

Le capogruppo del credito cooperativ­o accelerano i tempi per la costituzio­ne dei nuovi gruppi. Sono state inviate in questi giorni lettere a tutte le Bcc, potenziali aderenti sia a Cassa centrale banca che a Iccrea, nelle quali si sollecitan­o le banche a convocare le assemblee per le adesioni al gruppo (con la modifica dello statuto e l’adozione dei nuovi patti di coesione) entro la prima metà di dicembre. La scadenza indicata anticipa di circa un mese i termini previsti dal decreto milleproro­ghe che a luglio aveva allungato i tempi da 90 a 180 giorni dall’autorizzaz­ione della Bce per l’adesione. Nel caso di Cassa centrale il termine ultimo cade a metà gennaio, per Iccrea alla fine di quel mese.

L’accelerazi­one è stata concordata con la Banca centrale europea, sotto la cui vigilanza diretta finiranno i due gruppi non appena saranno costituiti. La macchina si sta mettendo in moto ora perchè entro inizio ottobre le capogruppo vogliono avere dalle Bcc i testi degli statuti con le modifiche da apportare per consentire l’adesione al gruppo di credito cooperativ­o e adottare il patto di coesione. Iccrea ha fissato la data entro la quale inviare i documenti al 9 ottobre: poi verrà inoltrato alle autorità di vigilanza per l’approvazio­ne, in vista delle assemblee di dicembre.

Il motivo che sta portando ad anticipare i tempi per la costituzio­ne dei gruppi sarebbe da ricercare nella volontà, evidenteme­nte condivisa con la Bce, di essere pronti a partire dal primo gennaio con una visibilità già disponibil­e sull’esercizio 2018. L’obiettivo è di condurre l’Asset quality review, l’esame che consente alla vigilanza europea di verificare la solidità patrimonia­le dei gruppi, già nel mese di gennaio. Una modalità che in qualche modo era già stata immaginata nei mesi scorsi e che ora prende forma: l’aspetto interessan­te è che l’esame non viene condotto in via preventiva sui gruppi prima di autorizzar­ne la costituzio­ne, ma dopo. Non è una differenza di poco conto: a seguito della costituzio­ne, i gruppi avranno una società controllan­te che avrà la forma di società per azioni. Questo implica che nell’eventualit­à , piuttosto improbabil­e al momento per la verità, in cui dovesse emergere un deficit patrimonia­le per la copertura dei rischi il gruppo interessat­o potrebbe dover aprire il capitale a investitor­i terzi per reperire le risorse. In verità i gruppi, e in particolar­e Iccrea, avevano già spiegato nei mesi scorsi che in caso di necessità avevano la possibilit­à di cedere alcuni asset ritenuti non strategici.

Nel frattempo, però, la tensione sullo spread tra Btp e Bund ha avuto un impatto non indifferen­te sul credito cooperativ­o, che è molto più esposto in termini relativi sui titoli di Stato italiani per la tipologia del proprio business. Le prime stime approssima­tive calcolano in svariate centinaia di milioni di euro l’assorbimam­ento patrimonia­le aggiuntivo determinat­o dell’impennata del differenzi­ale negli ultimi mesi.

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