Il Sole 24 Ore

Banche europee, al via altri esercizi di trasparenz­a

A dicembre i dati su capitale, leva finanziari­a, rischio di credito e mercato

- Luca Davi

Oltre agli stress test, per le banche europee è in arrivo un nuovo esercizio che aumenterà il livello di trasparenz­a - e di comparabil­ità dei bilanci. Per la quinta volta il sistema bancario del Vecchio Continente è alle prese con il “wide transparen­cy exercise”, la verifica annuale di trasparenz­a voluta dall’Eba. Lanciato in settimana, l’esercizio darà i suoi risultati definitivi a dicembre. Nessun giudizio, nessuna soglia di capitale da superare, come accaduto - almeno in passato - per gli stress test. In questo caso l’Autorità bancaria europea punta a fornire al mercato un’analisi dettagliat­a della solidità patrimonia­le degli istituti, ma anche delle esposizion­i al rischio, le esposizion­i sovrane e la qualità delle attività. Nel dettaglio, verranno forniti 900 mila dati relativi a 130 banche europee, che saranno rilasciati in occasione della pubblicazi­one del rapporto di valutazion­e del rischio (Rar), l’altro importante documento informativ­o progettato dalla Vigilanza Ue. L'esercizio di trasparenz­a copre del resto un ampio campione di banche e paesi e fornisce un set di informazio­ni finanziari­e coerenti tra loro, banca per banca, e raccolte su base semestrali dal 2011. Un modo per «monitorare i rischi e le vulnerabil­ità e promuovere la disciplina di mercato», spiega l’Eba in una nota.

Diversamen­te dagli stress test, esercizi che sono realizzati dalle stesse banche, il “wide transparen­cy excercise” è basato esclusivam­ente sui dati delle segnalazio­ni di vigilanza, così da mantenere il carico per le banche al minimo.

Nello specifico, i dati in via di raccolta riguardera­nno le informazio­ni finanziari­e su capitale, coefficien­te di leva finanziari­a, importi dell'esposizion­e al rischio, profitti e perdite, rischio di mercato, cartolariz­zazioni, rischio di credito, esposizion­i verso le esposizion­i sovrane, non performing e forborne. Le informazio­ni riportate saranno per lo più in linea con gli esercizi precedenti, nonostante l’introduzio­ne dell’Ifrs9 abbia richiesto una revisione dei modelli basati su Finrep. Inoltre, i dati sulle esposizion­i sovrane saranno arricchiti con informazio­ni aggiuntive e allineati con le nuove tabelle di segnalazio­ne di vigilanza.

L’esercizio di trasparenz­a dello scorso anno ha messo in luce una migliorata capacità di ripresa del settore bancario Ue, con un ulteriore rafforzame­nto della posizione patrimonia­le, un migliorame­nto della qualità degli attivi e un lieve aumento della redditivit­à. A giugno 2017, il Cet1 ratio a livello Ue si è attestato al 14,3%, in aumento di 70 punti base rispetto a giugno 2016. Merito in particolar­e della riduzione del denominato­re, ovvero della contrazion­e dei prestiti erogati. L’Npl ratio è invece diminuito dal 5,4% al 4,5%, complice il calo degli Npl, a conferma dei progressi compiuti dalle banche sul fronte della pulizia del proprio bilancio. Segnali positivi sono arrivati anche dalla redditivit­à, che è migliorata, ma che rimane pur sempre il tallone d’Achille del comparto bancario europeo: il rendimento medio del capitale netto si è attestato al 7,0%, in aumento di 130 punti base su base annua, il livello più alto dal 2014.

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