Lo strappo con Bruxelles e le ambiguità di Corbyn
Aerei a terra, merci bloccate, cani persi in transition fra Europa e non Europa, mentre per un fine settimana a Londra toccherà, magari, fare il visto. Lo scenario da incubo di una separazione senza rete fra Regno Unito e Unione europea s’arricchisce ogni giorno di una tessera in più. L’ultima, in ordine di tempo, ha le sembianze della precisazione governativa sul trattamento dei lavoratori intraeuropei che, dopo Brexit, saranno a tutti gli effetti equiparati a coloro che oggi provengono da Paesi extra Ue. La competenza, non il passaporto, detterà le condizioni per andare oltre Dover. Su tutti questi altolà pesa, però, l’interrogativo di sempre: quale Brexit – se Brexit davvero sarà - attende la Gran Bretagna ? Le ipotesi sopraelencate, e molte altre, sono la conseguenza di uno strappo radicale, senza nessun ammortizzatore, neppure il più banale. Scenario possibile, ma improbabile alla luce anche della precisazione di fonti vicine all’esecutivo pronte a sottolineare che intese commerciali ad hoc anglo-europee potrebbero ridare ai cittadini Ue una corsia preferenziale verso la Gran Bretagna. Dal giorno del vertice fallito di Salisburgo, in realtà, ci sono stati sviluppi significativi che allontanano lo scenario del divorzio estremo e anche lo scenario del divorzio tout court. Non si possono interpretare diversamente le aperture, seppure equivoche, che la leasdership laburista sta mettendo in scena dal palco del congresso di Liverpool. Jeremy Corbyn dà segni di parziale ravvedimento. L’Unione non è più assimilata al complotto capitalista che il capo del Labour ha lungo accarezzato. Il capo dell’opposizione a Westminster resta, personalmente, favorevole alla Brexit, ma ha aperto all’idea di un secondo referendum come mai prima d’ora. Con la lentezza di un pachiderma e i riflessi di un bradipo, il partito laburista si muove, dunque. Sguazza nei residui equivoci, ma ripete con sufficiente chiarezza d’essere pronto a votare contro l’accordo che la signora May vorrebbe firmare con l’Unione europea. Se così dovesse, davvero, essere le chance di approvare il deal – che ancora non c’è - fra Londra e Bruxelles si ridurranno ai minimi termini riportando l’orologio all’ora zero. Là dove tutto è possibile .