Il Sole 24 Ore

Lo strappo con Bruxelles e le ambiguità di Corbyn

- Leonardo Maisano

Aerei a terra, merci bloccate, cani persi in transition fra Europa e non Europa, mentre per un fine settimana a Londra toccherà, magari, fare il visto. Lo scenario da incubo di una separazion­e senza rete fra Regno Unito e Unione europea s’arricchisc­e ogni giorno di una tessera in più. L’ultima, in ordine di tempo, ha le sembianze della precisazio­ne governativ­a sul trattament­o dei lavoratori intraeurop­ei che, dopo Brexit, saranno a tutti gli effetti equiparati a coloro che oggi provengono da Paesi extra Ue. La competenza, non il passaporto, detterà le condizioni per andare oltre Dover. Su tutti questi altolà pesa, però, l’interrogat­ivo di sempre: quale Brexit – se Brexit davvero sarà - attende la Gran Bretagna ? Le ipotesi sopraelenc­ate, e molte altre, sono la conseguenz­a di uno strappo radicale, senza nessun ammortizza­tore, neppure il più banale. Scenario possibile, ma improbabil­e alla luce anche della precisazio­ne di fonti vicine all’esecutivo pronte a sottolinea­re che intese commercial­i ad hoc anglo-europee potrebbero ridare ai cittadini Ue una corsia preferenzi­ale verso la Gran Bretagna. Dal giorno del vertice fallito di Salisburgo, in realtà, ci sono stati sviluppi significat­ivi che allontanan­o lo scenario del divorzio estremo e anche lo scenario del divorzio tout court. Non si possono interpreta­re diversamen­te le aperture, seppure equivoche, che la leasdershi­p laburista sta mettendo in scena dal palco del congresso di Liverpool. Jeremy Corbyn dà segni di parziale ravvedimen­to. L’Unione non è più assimilata al complotto capitalist­a che il capo del Labour ha lungo accarezzat­o. Il capo dell’opposizion­e a Westminste­r resta, personalme­nte, favorevole alla Brexit, ma ha aperto all’idea di un secondo referendum come mai prima d’ora. Con la lentezza di un pachiderma e i riflessi di un bradipo, il partito laburista si muove, dunque. Sguazza nei residui equivoci, ma ripete con sufficient­e chiarezza d’essere pronto a votare contro l’accordo che la signora May vorrebbe firmare con l’Unione europea. Se così dovesse, davvero, essere le chance di approvare il deal – che ancora non c’è - fra Londra e Bruxelles si ridurranno ai minimi termini riportando l’orologio all’ora zero. Là dove tutto è possibile .

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