Il Sole 24 Ore

Mattarella: «laici» scelti per competenza non per partito

- —Giovanni Negri

Domani si voterà il nuovo vicepresid­ente del Csm. Da scegliere tra i «laici». E il Capo dello Stato, alla cerimonia di insediamen­to del nuovo Consiglio, svoltasi ieri al Quirinale, ha ricordato che «i componenti “laici”, secondo quanto prevede lo stesso articolo 104 della Costituzio­ne, sono eletti non perché rappresent­anti di singoli gruppi politici (di maggioranz­a o di opposizion­e) bensì perché, dotati di specifiche particolar­i profession­alità, il Parlamento ha affidato loro il compito di conferire al collegio un contributo che ne integri la sensibilit­à».

E, per quanto riguarda i «togati», il richiamo di Mattarella è stato altrettant­o netto: «non possono e non devono assumere le decisioni secondo logiche di pura appartenen­za. Ciò che deve guidare i componenti - tutti - è il senso del servizio all’istituzion­e così come la prospettiv­a del servizio al Paese. Dal Consiglio superiore della magistratu­ra la Repubblica si attende che questo sia l’unico criterio di comportame­nto».

Criterio che poi deve trovare pratica attuazione al momento della scelta dei dirigenti degli uffici giudiziari. Essa deve avvenire avendo come riferiment­o fondamenta­le l’attitudine direttiva. «Non è possibile compiere - osserva ancora Mattarella - valutazion­i sganciate dalla reale verifica dei meriti profession­ali, perché ciò comportere­bbe un rischio per la credibilit­à, l’autorevole­zza, il buon andamento dell’ordine giudiziari­o».

Il Presidente della Repubblica ha messo in evidenza la necessità di evitare che tra magistratu­ra e media si inneschi un circuito perverso, sarebbe infatti sbagliato «orientare le decisioni giudiziari­e secondo le pressioni mediatiche», come pure pensare per i giudici di dovere difendere pubblicame­nte le decisioni prese. E, nella corsa per la carica di vicepresid­ente, si conferma in pole position l’ex responsabi­le giustizia del Pd David Ermini. Probabilme­nte non alle prime votazioni, quando i quorum sono elevati ed è necessario un largo consenso. E con un paradosso. L’aria che tira infatti è che l’unico componente in quota Pd potrebbe non ricevere i voti della corrente di sinistra: Area infatti potrebbe scegliere l’astensione ed Ermini raccoglier­e i voti delle di MI e Unicost ai quali potrebbero aggiungers­i i consensi del presidente della Cassazione del procurator­e generale.

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Sergio Mattarella Presidente della Repubblica

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