Mattarella: «laici» scelti per competenza non per partito
Domani si voterà il nuovo vicepresidente del Csm. Da scegliere tra i «laici». E il Capo dello Stato, alla cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio, svoltasi ieri al Quirinale, ha ricordato che «i componenti “laici”, secondo quanto prevede lo stesso articolo 104 della Costituzione, sono eletti non perché rappresentanti di singoli gruppi politici (di maggioranza o di opposizione) bensì perché, dotati di specifiche particolari professionalità, il Parlamento ha affidato loro il compito di conferire al collegio un contributo che ne integri la sensibilità».
E, per quanto riguarda i «togati», il richiamo di Mattarella è stato altrettanto netto: «non possono e non devono assumere le decisioni secondo logiche di pura appartenenza. Ciò che deve guidare i componenti - tutti - è il senso del servizio all’istituzione così come la prospettiva del servizio al Paese. Dal Consiglio superiore della magistratura la Repubblica si attende che questo sia l’unico criterio di comportamento».
Criterio che poi deve trovare pratica attuazione al momento della scelta dei dirigenti degli uffici giudiziari. Essa deve avvenire avendo come riferimento fondamentale l’attitudine direttiva. «Non è possibile compiere - osserva ancora Mattarella - valutazioni sganciate dalla reale verifica dei meriti professionali, perché ciò comporterebbe un rischio per la credibilità, l’autorevolezza, il buon andamento dell’ordine giudiziario».
Il Presidente della Repubblica ha messo in evidenza la necessità di evitare che tra magistratura e media si inneschi un circuito perverso, sarebbe infatti sbagliato «orientare le decisioni giudiziarie secondo le pressioni mediatiche», come pure pensare per i giudici di dovere difendere pubblicamente le decisioni prese. E, nella corsa per la carica di vicepresidente, si conferma in pole position l’ex responsabile giustizia del Pd David Ermini. Probabilmente non alle prime votazioni, quando i quorum sono elevati ed è necessario un largo consenso. E con un paradosso. L’aria che tira infatti è che l’unico componente in quota Pd potrebbe non ricevere i voti della corrente di sinistra: Area infatti potrebbe scegliere l’astensione ed Ermini raccogliere i voti delle di MI e Unicost ai quali potrebbero aggiungersi i consensi del presidente della Cassazione del procuratore generale.