Identikit e poi “pillole” digitali per tutti i 4mila addetti
Ognuno dei 4mila addetti di Terna è considerato portatore di un know how specifico che «noi coltiviamo con grande attenzione», dice Silvia Marinari, responsabile Risorse Umane, Organizzazione e Affari Generali di Terna. Perso uno specialista nel settore della trasmissione in Italia, il bacino in cui andare a cercarne un altro è all’estero. «Le persone con esperienza sono importanti per noi e per questo sviluppiamo le loro competenze man mano che adottiamo nuove tecnologie», osserva Marinari. Anche in Terna, dove l’età media supera i 45 anni, l’esperienza specialistica e tradizionale è stata però calata in una dimensione digitale e tecnologica che ha messo alla prova più di uno. La scorsa primavera il gruppo ha lanciato Terna 4.0 Go digital, un progetto dedicato a tutte le risorse che poggia su 3 pilastri. Il primo «è stato la mappatura delle competenze digitali dei nostri collaboratori con cui abbiamo scoperto che non vi è una stretta correlazione con l’età - nota Marinari -. Per ognuno abbiamo individuato i punti di forza e i punti da migliorare e ora stiamo rafforzando i secondi attraverso la formazione», attraverso le cosiddette pillole digitali. Successivamente «abbiamo individuato i digital champion, 50 persone con un mindset mindset adatto per contribuire ai progetti di innovazione», continua Marinari. Infine arriva l’ultimo pilastro del progetto. Il reverse mentoring, che partirà a fine anno e che ha l’obiettivo di fare da ponte di collegamento tra le generazioni. In pratica «affiancheremo ai nostri tecnici senior, colleghi più giovani per facilitare l’uso degli strumenti digitali attraverso cui già oggi avviene la pianificazione delle attività manutentive sulla rete elettrica nazionale», spiega Marinari. Fare un bilancio forse è ancora prematuro ma la risposta dei lavoratori mostra che il percorso è una necessità di tutti.