Automobili «alla spina» una rivoluzione green che parte dall’alto
Modelli top di gamma possono ospitare batterie di grandi dimensioni
Èuna rivoluzione che parte dall’alto, dalla categoria premium, quella dell’auto elettrica. Già, perché i modelli più recenti in vendita o in arrivo a breve sono tutti appartenenti all’alto di gamma. I loro nomi: Audi e-tron, Mercedes EQC, Porsche Taycan e Jaguar I-Pace. Il motivo è semplice, le vetture alla spina per essere utilizzabili senza Range Anxiety, in altre parole senza il patema di rimanere senza energia, devono avere batterie di grandi dimensioni. È questa la lezione di Tesla e di Elon Musk: costruire auto elettriche a lunga autonomia (tra i 400 e 500 km) impone la creazione di modelli di alto prezzo e grandi dimensioni. I motivi sono molteplici. Le auto premium garantiscono più margini (o almeno minori perdite), le dimensioni abbondanti (e-tron, EQC e I-Pace sono tutti suv di taglia generosa) assicurano spazio sufficiente per alloggiare pacchi di celle a ioni di litio in quantità soddisfacente. Inoltre l'auto elettrica, al momento sembra un bel giocattolo per ricchi. Auto di lusso (i modelli segnalati costano tra gli 80 e i 100 mila euro), che dormono in case con garage muniti di sistemi di ricarica veloce. Del resto è difficile ipotizzare una Porsche Taycan parcheggiata in strada di notte con la spina attaccata alla colonnina.
L'offerta di auto alla spina sta dunque aumentando: da una parte i costruttori premium, soprattutto quelli di passaporto tedesco, hanno risposto a Tesla con modelli in grado di far invecchiare di colpo la Model S di Elon Musk (la sua best seller ha sei anni di vita), mentre la Model 3, la “compatta” premium costa comunque almeno 50/60 mila euro, in Europa non si vede ancora e la casa di Fremont ha problemi nella produzione.
Nella rivoluzione elettrica un posto d’onore spetta alla Nissan Leaf, la più venduta al mondo che a fronte di prezzi non esosi offre 400 km di autonomia, al pari della Opel Ampera-e che in Italia non è in vendita. Interessante la Hyundai Kona Ev con oltre 450 km di autonomia veri e la non giovane, ma aggiornata, Renault Zoe e la piccola Smart Electric drive. L’offerta di auto elettrica dall’autonomia dignitosa è risicata, ma la situazione è destinata a mutare. Ad esempio Volkswagen sta predisponendo una gamma che battezzata I.D. sarà composta di auto a ioni di litio con prezzi paragonabili a quelli di una Vw Golf ben allestita. Insomma l’alba dell’auto elettrica c’è, i costruttori rispondono e soprattutto non vanno dimenticate le sempre più numerose plug-in: cioè le ibride ricaricabili. Non costano poco, sono al momento modelli di pregio (dalla Vw Golf Gte, alla Bmw 330e Mini Countryman S E fino a Porsche Cayenne) ma offrono 50 km di autonomia a emissioni zero e sono tre auto in una: tradizionale a benzina, ibrida classica ed elettrica al 100%. In arrivo molti modelli anche di costruttori generalisti come Psa e in prospettiva di Fca.
L’elettrificazione della mobilità però non passa solo dalle auto. Per ridurre le emissioni in ambito urbano, soprattutto nei trasporti ultimo miglio è in crescita l’offerta di van elettrici e qui ci sono Renault Kangoo e Nissan Ev 200e, ma è recente anche la notizia che Ford sta preparando lo sbarco con un Transit Custom plug-in hybrid.
E poi ci sono le due ruote dove si assiste all’evoluzione della specie (lasciando perdere oggetti sportivi di super lusso come le Moto firmate Energica) l’attenzione si rivolge agli scooter a ioni di litio. Finora il mercato è limitato a veicoli leggeri di piccola taglia (come gli italiani Askoll) ma in arrivo c’è la vespa elettrica e case di peso come Honda sta predisponendo lo sbarco nel mercato. Non fanno parte, invece, della rivoluzione green (perché non sono utilizzabili se non in aree private) invece gli overboard e i monopattini elettrici, oggetti divertenti che al momento sono solo dei giocattoli, non considerati dal codice della strada e non attori della mobilità come qualcuno vuole far credere.