Boccia: esultino a risultati raggiunti
«La manovra deve sostenere crescita e occupazione senza disincentivare il lavoro»
La manovra si valuterà dall’impatto sull’economia reale. E cioè se sarà in grado di sostenere la crescita e l’occupazione. «Non è tanto importante lo sforamento di un punto quanto i risultati che ne deriveranno grazie all’uso di risorse in termini intelligenti per il paese». È un approccio pragmatico quello di Vincenzo Boccia, commentando i numeri del Def indicati dal governo. I contenuti andranno valutati nel dettaglio: la sfida del governo è «dimostrare che l’impatto è positivo» e che le misure non saranno «solo spesa ordinaria e spreco», facendo aumentare il debito pubblico e riducendo l’occupazione. Un« racconto» che dovrà essere spiegatoanche ai mercati :« L’ aumento dello spread mi sembra un nervosismo eccessivo, legato ad una percezione. Se il governo riuscirà a spiegare l’impatto della manovra, che c’è attenzione alla crescita e all’occupazione e meno debito, tutto si calmerà», ha detto Boccia, sottolineando «il senso di responsabilità elevato del ministro Tria. Ci mancava si dimettesse, lo spread sarebbe aumentato ancora di più».
I risultati, appunto. Il governo giallo-verde ha esultato dopo il Consiglio dei ministri: «Il governo deve esultare quando realizza i risultati, non quando vara una manovra». In questo caso «si vince nel paese, vinciamo tutti». Boccia ha ricordato che in passato anche Germania e Francia hanno sforato il tetto attuando però politiche a favore della competitività e per l’occupazione. «Un precedente importante, i fatti gli hanno dato ragione». Nei prossimi giorni, ha continuato il presidente di Confindustria, «verificheremo i contenuti per capire nel merito la manovra e nei prossimi mesi la verificheremo in termini di risultati. Se serve una fase di transizione, ben venga ». Contemporaneamente« saranno i mercati» a valutare. Dalla U es o no già arrivati segnali di allarme. Su una eventuale procedura di infrazione, il pensiero del presidente di Confindustria è che il governo «l’abbia messa in conto». La sfida è «dimostrare che l’impatto è positivo». Se invece le misure saranno «solo spesa ordinaria e spreco, si aumenta il debito pubblico e si riduce l’occupazione, evidentemente avrà ragione l’Europa». La manovra, ha spiegato Boccia, «pone una questione sociale rilevante. L’importante è che vada di pari passo con la questione economica e quindi la questione industriale, che ne rappresenta la soluzione. I divari si riducono con più occupazione, è questo l’obiettivo che il governo si deve porre». Il giudizio quindi è «sospeso» in attesa di conoscere dettagli e attuazione: «non siamo contro qualcuno, ma pensiamo all’interesse del paese». Il timore è che il reddito di cittadinanza «possa disincentivare il lavoro se non viene inserito in un piano di inclusione giovani. E non è nemmeno automatico che quota 100 per le pensioni favorisca le assunzioni». Se poi dovesse aumentare lo spread ha chiarito Boccia «ci sarebbe un aumento dei costi dei mutui, con effetti negativi su imprese e famiglie». Da Confindustria sono arrivate una serie di proposte «complementari e non antitetiche al programma di governo» e Boccia le ha ricordate, auspicando un confronto con l’esecutivo: aumento della dotazione del Fondo di garanzia a 5milioni di euro; cartolarizzazione dei pagamenti della Pa alle imprese, dando l’importo netto meno il 6%; rateizzazione dei debiti fiscali a 10 anni per le aziende in crisi; detassazione e decontribuzione consistente dei premi di produttività; semplificazione del codice degli appalti. Misure a costo zero o che necessitano di poche risorse. Quanto a Industria 4.0 «non va smontata, non sono incentivi ma una leva fiscale per accelerare gli investimenti nel paese. Sembra che l’impianto tenga, per noi un fatto positivo». Persone al centro della società, industria al centro dell’economia: l'ha ricordano Boccia parlando dal palco. «Le industrie non votano, non captano il consenso, ma sono il motore della crescita e dell’occupazione. Il governo è al bivio tra consenso e sviluppo».
‘‘ Per noi è un fatto positivo non aver smantellato il piano Industria 4.0. Ma non siamo entrati ancora nel merito delle nuove misure Vincenzo Boccia