La sede di Brugherio sarà l’hub di sviluppo nell’Unione europea
Beppe Fumagalli. «L’offerta ci è sembrata la scelta giusta sia sul piano industriale sia per gli addetti»
Immaginare una Candy «stand alone» in un futuro di medio periodo probabilmente non era più possibile. Beppe Fumagalli, alla guida del gruppo di Brugherio insieme al fratello Aldo, lo aveva già detto lo scorso maggio, in occasione della presentazione dei conti del gruppo.
Il gruppo, aveva spiegato, «mantiene un desiderio di autonomia, ma non escludiamo nulla. Siamo laici: dipende dalle opportunità, il futuro sarà inevitabilmente in una direzione di consolidamento attraverso integrazioni, partnership o aperture del capitale».
La scelta è stata repentina e totale. Come è nato e come è stato condotto il dialogo con i cinesi?
È stato tutto molto veloce, una questione che è nata e si è conclusa durante l’estate. Quando Haier ha mostrato interesse per il gruppo, manifestando la volontà di farlo diventare la propria piattaforma europea di sviluppo, mi è sembrata subito la scelta più giusta sia sul piano industriale che per i marchi e per i dipendenti.
Impossibile garantire un futuro stand alone a Candy?
Siamo imprenditori, responsabili di questa azienda da 73 anni. L’ultima cosa che avremmo voluto è creare problemi per il futuro dell’azienda, visto che la nostra famiglia possiede il cento per cento del capitale ma i nostri figli, di me di Aldo, hanno per motivi diversi preso altre strade. Un giorno o l’altro avremmo dovuto assicurare al gruppo una partnership o comunque cedere il testimone a qualcuno. Quando si è presentata l’opportunità offerta da Haier per noi è stato in un certo senso come anticipare una decisione che era già nelle nostre corde. La sfida di Candy ora diventa ancora più interessante: Haier è il primo gruppo in Cina e il secondo negli Usa e ora vuole diventare un leader europeo con il nostro aiuto.
La famiglia Fumagalli uscirà di scena oppure vi siete ritagliati un ruolo nella futura Candy cinese?
Assicureremo la transizione fino al closing ufficiale. Ci è stato inoltre chiesto di restare nel board dell’azienda. Lo faremo con grande piacere, perché desideriamo fortemente vedere realizzati tutti i piani di cui abbiamo discusso.
Quali sono le sinergie tra le due realtà?
Haier è prima al mondo nei
Imprenditore Beppe Fumagalli ha guidato Candy fino alla cessione
frigoriferi e si integra alla perfezione con la realtà Candy, focalizzata sul lavaggio, il build in e il piccolo elettrodomestico. Inoltre Haier è molto evoluta nell’Internet of things, e ha valutato con rispetto e attenzione quello che stiamo facendo per la smartness: gli offriamo l’opportunità di una solida piattaforma europea.
Quale sarà il nuovo volto della Candy a trazione cinese? C’è il rischio di una perdita di identità?
Haier ha la prospettiva del leader, quindi immagino che sfrutterà la forza del gruppo Candy e delle sue marche per diventare leader in Europa, con investimenti per potenziare l’attività del gruppo, garantendo maggiore sviluppo alla nostra rete distributiva. Dal punto di vista tecnologico immagino investimenti in continuità rispetto a quanto fatto oggi. Contemporaneamente ha la possibilità di diventare leader con i frigoriferi, aumentare il business dell’air conditioning. Le sinergie sono molteplici.
A Brugherio ci sono preoccupazioni per il futuro dei recenti accordi sindacali e per il destino della fabbrica.
Haier in Europa ha uno stabilimento in Russia e fattura 400 milioni di euro. Sposterà il suo headquarter da Parigi a qui. Nella nostra sede verranno preservati tutti i servizi del gruppo, senza nessuna esclusione. Contemporaneamente, qui a Brugherio, saranno mantenuti tutti gli attuali accordi: non ci deve essere nessun tipo di preoccupazione da questo punto di vista.