I dubbi di Fininvest sulle sorprese di Bollorè
Perchè Bolloré abbia deciso di svincolarsi dal patto di Mediobanca non l’ha capito davvero ancora nessuno. C’è chi sospetta che c’entri Generali, chi Telecom, chi Mediaset, ma le dietrologie per ora non trovano appigli concreti. Di certo la motivazione ufficiale non convince fino in fondo, perchè se è vero che il gruppo del finanziere bretone ha aumentato l’esposizione su Vivendi salendo in un anno dal 20,6% al 26,2% (e quindi vuole recuperare flessibilità sulle azioni immobilizzate), è altrettanto vero che nulla è cambiato da quando Bolloré si era mostrato disponibile, se UniCredit fosse uscito, a restare anche in un “pattino” al 20% . «Forse più avanti capiremo perchè Bolloré ha fatto questa scelta», ha commentato con Radiocor l’ad di Fininvest Danilo Pellegrino, dimostrando che anche tra i soci sindacati la faccenda non è affatto chiara. Pellegrino ha aggiunto che la holding della famiglia Berlusconi è aperta a considerare tutte le ipotesi per il dopo patto: «Sentiremo le proposte che ci verranno fatte». Da qui a fine anno il comitato direttivo del patto terrà consultazioni tra i soci per verificare se ci sia interesse a riformulare un accordo “leggero” fino al 2020 o se mandare in soffitta definitivamente il”salotto buono”. Quanto all’1,03% che Fininvest detiene fuori dal patto, l’ad ha detto che non è stata presa alcuna decisione, ma «siamo molto soddisfatti della gestione di Mediobanca». (A.Ol.)