Tesla, la Sec accusa Musk di frode Il ceo non si dimette, cade il titolo
La vigilanza chiede a Musk di lasciare l’azienda Il board difende il manager Il fondatore rischia la rimozione d’ufficio dalle cariche esecutive
Dal nostro corrispondente Un futuro per Tesla senza Elon Musk. Lo chiede la Sec che ha avviato un’azione legale con l’accusa di «frode e di dichiarazioni false e fuorvianti agli investitori» per il tweet con il quale il 7 agosto il ceo della società californiana comunicò l’idea del delisting da Wall Street. Scrive l’Autorità americana che regola i mercati nell’esposto appena depositato in una Corte federale di Manhattan: «Musk ha prodotto dichiarazioni false e fuorvianti usando il suo telefonino durante le contrattazioni. Non ha discusso con nessuno del contenuto dell’annuncio prima di diffonderlo ai suoi 22 milioni di follower su Twitter. E non ha nemmeno informato il Nasdaq, come previsto dalle regole».
Musk si è detto «rattristato e deluso» per «l’azione ingiustificata». Rischia la rimozione d’ufficio dalle cariche esecutive, come amministratore delegato e componente del board di una società quotata. La Sec lo ha già chiesto e ottenuto in altri casi (il ceo di Theranos, Elizabeth Holmes). Oltre a una pesante multa e risarcimenti per le perdite subite dagli azionisti.
Il 31 luglio nello stabilimento Tesla di Freemont, in California, Musk ebbe un incontro con i rappresentanti del fondo sovrano saudita Pif. In quell’occasione spiegò la sua idea di ritirare Tesla dal mercato. Si parlò, scrive la Sec, «in termini generali dell’operazione». Nei successivi sette giorni precedenti al tweet Musk non riparlò più con i sauditi del piano, né tantomeno fece cenno al prezzo di 420 $ ad azione con cui avrebbe voluto vendere di cui fece menzione nel tweet. Un prezzo calcolato a partire da un premio del 20% rispetto alle quotazioni del momento. Da allora le azioni Tesla sono scese attorno a quota 270 $. Musk ha messo da parte il piano di delisting. Diversi top manager hanno lasciato la società. Il titolo Tesla ha perso il 30% del suo valore, con una perdita di capitalizzazione di 20 miliardi $.
«Se decidete di comprare un titolo Tesla preparatevi a stare sull’ottovolante», scrive l’analista di Autotrader Michelle Krebbs. Citigroup ha tagliato il rating del titolo Tesla a “sell”. In Borsa ieri, con l’ondata di vendite, Tesla è arrivata a perdere fino al 13% ,a 268,1 dollari: il maggiore calo intraday da più di tre anni. Musk all’ultimo minuto ha rifiutato la proposta di patteggiamento presentata dalla Sec prima della presentazione dell’esposto: in cambio della dichiarazione di non colpevolezza, la Sec chiedeva al ceo presidente di rinunciare per due anni alle cariche esecutive e la nomina di due amministratori indipendenti nel board. La battaglia legale sarà lunga. Il consensus degli analisti sostiene che Musk dopo l’avvio della causa farebbe meglio a dimettersi.
Non è l’unica tegola che pende su Tesla. Il Dipartimento di giustizia sta indagando sul tweet del 7 agosto per il reato di frode agli investitori. Il 30 ottobre verranno diffusi i conti del terzo trimestre. Alla fine del secondo Tesla aveva 10 miliardi $ di debiti e solo 2,2 miliardi di liquidità. Tesla brucia cassa e ha bisogno di tanti capitali per produrre e ripagare due maxi-bond convertibili: 230 milioni $ in scadenza a novembre e 920 milioni $ a marzo, per i quali qualcuno ipotizza un rischio bancarotta nel 2019.
Sotto accusa.
Andamento del titolo
7 agosto. Tweet-shock di Musk: “Sto pensando di privatizzare Tesla a 420 dollari per azione”