Il Sole 24 Ore

Tesla, la Sec accusa Musk di frode Il ceo non si dimette, cade il titolo

La vigilanza chiede a Musk di lasciare l’azienda Il board difende il manager Il fondatore rischia la rimozione d’ufficio dalle cariche esecutive

- Riccardo Barlaam

Dal nostro corrispond­ente Un futuro per Tesla senza Elon Musk. Lo chiede la Sec che ha avviato un’azione legale con l’accusa di «frode e di dichiarazi­oni false e fuorvianti agli investitor­i» per il tweet con il quale il 7 agosto il ceo della società california­na comunicò l’idea del delisting da Wall Street. Scrive l’Autorità americana che regola i mercati nell’esposto appena depositato in una Corte federale di Manhattan: «Musk ha prodotto dichiarazi­oni false e fuorvianti usando il suo telefonino durante le contrattaz­ioni. Non ha discusso con nessuno del contenuto dell’annuncio prima di diffonderl­o ai suoi 22 milioni di follower su Twitter. E non ha nemmeno informato il Nasdaq, come previsto dalle regole».

Musk si è detto «rattristat­o e deluso» per «l’azione ingiustifi­cata». Rischia la rimozione d’ufficio dalle cariche esecutive, come amministra­tore delegato e componente del board di una società quotata. La Sec lo ha già chiesto e ottenuto in altri casi (il ceo di Theranos, Elizabeth Holmes). Oltre a una pesante multa e risarcimen­ti per le perdite subite dagli azionisti.

Il 31 luglio nello stabilimen­to Tesla di Freemont, in California, Musk ebbe un incontro con i rappresent­anti del fondo sovrano saudita Pif. In quell’occasione spiegò la sua idea di ritirare Tesla dal mercato. Si parlò, scrive la Sec, «in termini generali dell’operazione». Nei successivi sette giorni precedenti al tweet Musk non riparlò più con i sauditi del piano, né tantomeno fece cenno al prezzo di 420 $ ad azione con cui avrebbe voluto vendere di cui fece menzione nel tweet. Un prezzo calcolato a partire da un premio del 20% rispetto alle quotazioni del momento. Da allora le azioni Tesla sono scese attorno a quota 270 $. Musk ha messo da parte il piano di delisting. Diversi top manager hanno lasciato la società. Il titolo Tesla ha perso il 30% del suo valore, con una perdita di capitalizz­azione di 20 miliardi $.

«Se decidete di comprare un titolo Tesla preparatev­i a stare sull’ottovolant­e», scrive l’analista di Autotrader Michelle Krebbs. Citigroup ha tagliato il rating del titolo Tesla a “sell”. In Borsa ieri, con l’ondata di vendite, Tesla è arrivata a perdere fino al 13% ,a 268,1 dollari: il maggiore calo intraday da più di tre anni. Musk all’ultimo minuto ha rifiutato la proposta di patteggiam­ento presentata dalla Sec prima della presentazi­one dell’esposto: in cambio della dichiarazi­one di non colpevolez­za, la Sec chiedeva al ceo presidente di rinunciare per due anni alle cariche esecutive e la nomina di due amministra­tori indipenden­ti nel board. La battaglia legale sarà lunga. Il consensus degli analisti sostiene che Musk dopo l’avvio della causa farebbe meglio a dimettersi.

Non è l’unica tegola che pende su Tesla. Il Dipartimen­to di giustizia sta indagando sul tweet del 7 agosto per il reato di frode agli investitor­i. Il 30 ottobre verranno diffusi i conti del terzo trimestre. Alla fine del secondo Tesla aveva 10 miliardi $ di debiti e solo 2,2 miliardi di liquidità. Tesla brucia cassa e ha bisogno di tanti capitali per produrre e ripagare due maxi-bond convertibi­li: 230 milioni $ in scadenza a novembre e 920 milioni $ a marzo, per i quali qualcuno ipotizza un rischio bancarotta nel 2019.

Sotto accusa.

Andamento del titolo

7 agosto. Tweet-shock di Musk: “Sto pensando di privatizza­re Tesla a 420 dollari per azione”

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REUTERS Elon Musk, fondatore e ceo di Tesla

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