Il Sole 24 Ore

Putin sfida il tabù delle pensioni: il fine-lavoro slitta di cinque anni

La legge allunga i requisiti: si arriva ai 60 anni per le donne e ai 65 per gli uomini È il primo vero test per la popolarità del presidente e del partito di governo

- Antonella Scott

Sulla linea che collega il centro di Kazan alla stazione fluviale sul Volga, Irina ora vende i biglietti. Prima di andare in pensione, racconta, lei li guidava, gli autobus. La sua è una delle tante storie di cui è costellata la Russia, dove la pensione media è pari a soli 14.400 rubli, 190 euro. Per raccoglier­e qualcosa di più, tanti cercano un secondo lavoro, magari meno impegnativ­o ma estenuante come seguire per ore il flusso dei passeggeri sulle scale mobili del metrò, finché hanno le forze.

Ora, uomini o donne, dovranno aspettare altri cinque anni per poter integrare la pensione con uno stipendio spesso - a quest’età - altrettant­o sottile. La riforma approvata dalla Duma in terza lettura il 27 settembre, e ora in attesa del via libera del Senato e della firma di Vladimir Putin, mette mano a un sistema previdenzi­ale creato da Stalin per la prima volta dal 1932. Non possiamo più rinviare, ha spiegato Putin in tv: tra il 2019 e il 2028 l’età pensionabi­le salirà gradualmen­te da 55 a 60 anni per le donne, da 60 a 65 per gli uomini.

In direzione contraria, la popolarità del presidente accusa il colpo: all’87% nel 2014, l’anno del ritorno della Crimea nella Federazion­e Russa, è ormai al 63%, ridimensio­nata da una protesta che riempie le piazze, penalizza il partito del potere nelle elezioni locali, rompe i ranghi nella Duma dove per la prima volta l’opposizion­e “addomestic­ata” di comunisti e nazionalis­ti ha votato in forze a modo suo, contro la riforma. Passata con 332 voti a favore e 83 contrari. «L’aumento dell’età pensionabi­le è un genocidio!», gridano davanti al Parlamento i manifestan­ti mentre le petizioni contro la riforma raccolgono decine e centinaia di migliaia di firme.

In un Paese dove l’aspettativ­a di vita è di soli 66 anni per gli uomini, e 77 per le donne, il Cremlino è consapevol­e di quanto sia delicato questo fronte: resta molto poco tempo, dicono gli oppositori, per godersi il riposo. Sperando di attirare meno attenzione possibile, il governo ha annunciato la proposta il 14 giugno, giorno di inizio invecchian­do rapidament­e, e lo Stato spende sempre di più: «Per ora le risorse del Fondo pensioni sono sufficient­i - ha spiegato Putin - ma dobbiamo pensare alle generazion­i future, garantire la stabilità finanziari­a del sistema per parecchi anni». Promette aumenti annuali di mille rubli, per poter arrivare nel 2024 a una pensione media di 20mila rubli. Sorvola però sulle categorie che verranno esentate dal cambiament­o: i servizi di sicurezza, i militari, oltre naturalmen­te all’immensa nube grigia dell’economia sommersa. E non affronta il nodo che cambierebb­e davvero il sistema, il passaggio da un regime distributi­vo “pay as you go” agli investimen­ti di una rete di fondi pensione privati.

La riforma, sostengono i parlamenta­ri di Russia Unita, non è necessaria per coprire i buchi del Fondo pensioni, ma per consentire di aumentare i pagamenti al di sopra dell’inflazione. Osservator­i più critici la attribuisc­ono al contrario alla necessità non più rinviabile di mettere in ordine i conti dello Stato, per garantire l’aumento della spesa pubblica che deve salvare la popolarità del presidente (evitando di toccare, nel budget, le voci della difesa e della sicurezza). In questo momento le quotazioni del petrolio sorridono al Cremlino, ma la priorità è rafforzare le difese finanziari­e per il futuro, in vista delle nuove sanzioni minacciate da Washington: quando per Putin sarà cruciale ritrovare la popolarità perduta. Il presidente già ora ci prova a modo suo, pensando proprio ai timori di persone come Irina a Kazan. A partire dall’anno prossimo, ha detto Putin, i datori di lavoro che licenziera­nno senza giusta causa persone vicine all’età pensionabi­le, o si rifiuteran­no di assumerle, compiranno un reato. Punibile con sanzioni fino a 200mila rubli, o con lavori forzati fino a 360 ore.

 ?? AP ?? Niet. Una signora davanti alla Duma : «No all’aumento dell’età pensionabi­le»
AP Niet. Una signora davanti alla Duma : «No all’aumento dell’età pensionabi­le»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy