Art bonus limitato a chi incassa il Fus
Èpossibile accedere all’Art bonus, nella sua versione nata per il settore dello spettacolo, solo quando gli enti beneficiari siano già stati censiti per ricevere i finanziamenti del Fus (Fondo unico per lo spettacolo). Il principio è cristallizzato nella risposta a interpello n. 18, pubblicata ieri, che restringe il campo di applicazione dell’agevolazione prevista dal Dl n. 83/2014 e modificata dalla legge n. 175/2017.
Il quesito è stato posto da un’associazione attiva nel settore della cultura musicale, non sovvenzionata dal Fus, che non era riuscita a registrarsi al portale del ministero per comunicare quanto ricevuto in donazione. Solo così, infatti, i «mecenati» possono accedere al credito d’imposta. L’iscrizione al Fus sarebbe, però, un requisito formale e non sostanziale. Quindi, andrebbe individuata per i soggetti non iscritti una procedura che consenta di accedere comunque al bonus.
L’agenzia delle Entrate non è d’accordo con questa impostazione. E, dopo avere consultato il ministero dei Beni culturali, spiega che l’agevolazione può essere concessa solo a soggetti in possesso dei requisiti previsti per accedere al Fus. In caso contrario, «le erogazioni liberali» non possono essere ammesse, in nessun caso, «al beneficio fiscale in questione».