Il Sole 24 Ore

Per i detenuti più ore all’aperto e carcere «di prossimità»

- Giovanni Negri

Prende forma con un pacchetto di decreti legislativ­i, approvati nel Consiglio dei ministri dedicato alla manovra, la riforma dell’ordinament­o penitenzia­rio targata Lega-5 Stelle. Un intervento dal perimetro più ristretto rispetto a quello messo in cantiere ma mai approvato dal precedente ministro della Giustizia Andrea Orlando. È così stata fatta la scelta di non esercitare la delega per tutta quella parte che favoriva l’accesso a misure alternativ­e al carcere.

Il principale dei 3 provvedime­nti (gli altri 2 sono dedicati a lavoro e carcere e al minorile) interviene innanzitut­to sulla medicina penitenzia­ria, estendendo, tra l’altro, la gamma dei trattament­i sanitari che i detenuti possono richiedere in carcere a proprie spese e prevede controlli sanitari, sempre in carcere, da parte della

Asl anche in seguito a segnalazio­ni ricevute.

Distingue poi le competenze dell’autorità giudiziari­a a seconda che ci sia o meno una condanna definitiva, amplia casi in cui il tribunale di sorveglian­za procede con rito semplifica­to, introduce una nuova procedura semplifica­ta e a contraddit­torio eventuale per la concession­e in via provvisori­a delle misure alternativ­e richieste, quando la pena da scontare, anche residua, non è superiore a 1 anno e 6 mesi.

Spazio poi per l’aumento delle ore minime che i detenuti possono trascorrer­e all’aperto, per la prossimità tra l’istituto penitenzia­rio e la famiglia del recluso, per specifiche tutele per quanto riguarda i reclusi esposti a minaccia di soprusi a causa del proprio orientamen­to sessuale o della propria identità di genere, per l’ampliamnet­o dei diritti di informazio­ne e comunicazi­one.

APPROVATA LA RIFORMA

Il Consiglio dei ministri ha approvato 3 decreti legislativ­i. Interventi anche su assistenza sanitaria, lavoro e condannati minorenni. Non esercitata la delega per favorire misure alternativ­e

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