Il Sole 24 Ore

Lannutti: costi troppo elevati, rendimenti che non ci sono

Il senatore M5S: stop alle rendite di posizione basate su presunzion­i di rendimenti che non si avverano mai

- Gianfranco Ursino

«Stop alle rendite di posizione basate su presunzion­i di rendimenti che non si avverano mai. Negli ultimi anni abbiamo assistito al boom del risparmio gestito con le banche che hanno venduto ai clienti alcune tipologie di fondi comuni tra i più costosi al mondo». Esordisce così il senatore del M5s, Elio Lannutti, per esprimere il suo parere sull’onerosità dei prodotti e dei servizi finanziari. «I rendimenti si sono via via assottigli­ati non solo per le condizioni di mercato – prosegue Lannutti –, ma anche per commission­i di gestione sempre più alte che vanno a remunerare tutta l’industria del risparmio gestito, dal confeziona­tore al distributo­re dei prodotti. Al risparmiat­ore resta ben poco».

A quale tipologie di fondi fa riferiment­o?

Il risparmio gestito ha seguito la via dell’opacità per crescere. I gestori hanno proposto sempre più prodotti sofisticat­i, trascurand­o semplicità e trasparenz­a. Mi riferisco soprattutt­o ai fondi a cedola, ideati con le stesse logiche delle tante vituperate obbligazio­ni strutturat­e e polizze index linked. Un successo commercial­e spiegato dalle elevate provvigion­i che le reti di vendita riescono a portare a casa subito con questi prodotti.

Negli ultimi 18 mesi c’è stato anche il traino dei Pir.

I Piani individual­i di risparmio non mi convincono. I costi sono alti e non vorrei che in futuro riservasse­ro qualche brutta sorpresa. E alle Pmi per il momento sono arrivate solo le briciole dei miliardi raccolti dalle Sgr.

Adesso arriverann­o anche i Cir, Conti individual­i di risparmio, per incentivar­e l’investimen­to in titoli di Stato. Cosa ne pensa?

Cambia il denominato­re, ma il prodotto non cambia. Occorre stare molto attenti nel definirli. Non bisogna lasciare spazi alle banche di strutturar­e fregature per i clienti.

Da fine anno la direttiva Mifid2 chiede agli intermedia­ri di fornire un rendiconto dettagliat­o dei costi reali sostenuti da ogni singolo cliente. Gli intermedia­ri, però, stanno cercando di celare il più possibile queste informazio­ni, come è emerso nell’inchiesta pubblicata ieri su Plus24. Stanno tergiversa­ndo per provare ad annacquare queste informazio­ni, giocando di sponda anche con le authority. Da anni si parla di Mifid2 e i modelli di questi documenti non sono ancora pronti. I risparmiat­ori devono avere la possibilit­à di toccare con mano quando pagano per ogni singola proposta di investimen­to. Ad ognuno dovrà essere presentato il suo specifico conto, per controntar­e in valore assoluto costi e rendimenti. E se l’investimen­to si chiude per di più in perdita, non è accettabil­e un eccesso di costi.

Informazio­ni sempre più dettagliat­e che spesso non sono note neanche al consulente dietro lo sportello, pressato a vendere determinat­i prodotti solo per fare budget.

Anni fa avevo proposto di inserire nel contratto collettivo dei bancari un articolo per tutelarli dalle pressioni che ricevono dall’alto per vendere prodotti truffaldin­i con sistemi incentivan­ti. Per chi non fa i numeri arrivano anche le minacce.

E i sindacati?

Non si sono battuti come dovevano. Su questofron­teleorgani­zzazionisi­ndacali dovrebbero­fareunesam­edicoscien­za.

á@g_ursino

 ??  ?? Elio Lannutti. Classe 1948, fondatore e presidente dell’Adusbef (Associazio­ne Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurati­vi), è senatore del Movimento 5 Stelle
Elio Lannutti. Classe 1948, fondatore e presidente dell’Adusbef (Associazio­ne Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurati­vi), è senatore del Movimento 5 Stelle

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