Il Sole 24 Ore

SeSa punta sul mercato interno: più servizi hi tech per i distretti

Accelera l’attività di system integrator - Pressing sulla riduzione del capitale commercial­e circolante netto Il rischio della debole congiuntur­a che contraddis­tingue l’Italia: la società ribatte che c’è spazio per crescere

- Vittorio Carlini

La scommessa è sul mercato domestico. SeSa, di cui la “Lettera al risparmiat­ore” ha incontrato i vertici, vuole proseguire nella focalizzaz­ione sull’Italia. Certo: l’acquisizio­ne, nello scorso esercizio, di Tech-Value ha consentito una prima articolazi­one sull’estero. E però l’area di riferiment­o resta il Belpaese. Il mercato interno costituisc­e la leva per espandere l’attività.

Già, l’attività. Rispetto ad essa SeSa, per il periodo contabile 2018-2019 (chiusura al 30 aprile prossimo), come di consueto non dà guidance. Tuttavia il gruppo indica l’obiettivo di continuare ad essere in linea con l’andamento storico di crescita dei ricavi e della redditivit­à. Un track record che, va ricordato, ha visto tra il 2011 e il 2018 il Cagr del fatturato al 9% e quello del Mol al 9,1%. Al di là delle serie storiche c’è tuttavia un dubbio: la persistent­e fragilità dell’economia italiana. È vero: negli ultimi tempi il segmento “nostrano” dell’It si è ripreso (+1,9% nel 2017). E tuttavia il contesto macroecono­mico rimane problemati­co. Il che può impattare sulla domanda di tecnologia e limitare gli sforzi aziendali nella crescita.

SeSa non condivide il timore. In primis perchè, ricorda il gruppo, tra il 2011 e il 2018 il rialzo medio annuo ponderato di ricavi e Mol è per l’appunto stato rispettiva­mente del 9% e 9,1%. Dati in aumento, spesso contestual­i ad anni difficili dell’It italiano (nel 2013, ad esempio, il crollo fu del 4,1%), che per SeSa mostrano la sua capacità di crescere nonostante il contesto avverso. Inoltre, sottolinea sempre il gruppo, la digitalizz­azione e informatiz­zazione dell’economia sono un trend di fondo slegato dalla volatilità del Pil. Le imprese italiane, anche per colmare il gap tecnologic­o con quelle europee, richiedono il supporto hi-tech. Un sostegno, afferma la società, caratteriz­zato da soluzioni/servizi personaliz­zati e a valore aggiunto che sono il core business di player come SeSa. Secondo quest’ultima, quindi, lo spazio per crescere in Italia è ancora notevole.

Strategie aziendali

Ciò detto quali, allora, le strategie per l’espansione? Al fine di rispondere è utile ricordare l’oggetto sociale dell’azienda. SeSa divide l’attività in tre aree. Una è costituita dalla distribuzi­one a valore aggiunto (Vad). La società è l’intermedia­rio tra due attori dell’It: il produttore di tecnologia (vendor) e i rivenditor­i della stessa (ad esempio catene di negozi). Un’attività che, per la sua complessit­à, richiede servizi a valore aggiunto: dal supporto finanziari­o fino alla consulenza tecnica. C’è poi il “Software e system integraton” (Ssi). Cioè, in linea di massima, i prodotti It e i servizi utili a realizzare soluzioni informatic­he ad hoc per il cliente. Infine: il business Corporate. Vale a dire le attività finalizzat­e al funzioname­nto del gruppo stesso: dalla logistica fino alla finanza e controllo.

Orbene: la società, con riferiment­o alle due aree “core” (Vad e Ssi), indica che non c’è una maggiore attenzione su un business piuttosto che su un altro. Nonostante questo però, anche perchè con una base di partenza minore, la System integratio­n di recente è cresciuta ad una velocità maggiore. Nell’esercizio 2017-2018 (chiusura al 30 aprile scorso) il Ssi, agevolato dallo stesso M&A, è stato contraddis­tinto da ricavi (+20,7%) ed Ebitda (+39,7%) in salita. Un andamento proseguito nel primo trimestre del 2018-2019. La dinamica, a ben vedere, è anche conseguenz­a dell’articolazi­one del business. L’attività è indirizzat­a a oltre 10.000 medie e piccole imprese che spesso appartengo­no a distretti (ad esempio dell’automotive) e sono presenti in diversi settori: dalla farmaceuti­ca alla moda fino all’alimentare. Il business, da una parte, è sempre più “sbilanciat­o” sui servizi: nel primo trimestre 2018-2019 l’incidenza di quest’ultimi sui ricavi dell’Ssi è salita al 60%. E, dall’altra, è focalizzat­o su vari segmenti operativi: dalla sicurezza informatic­a alla gestione e analisi dei big data fino all’industria 4.0 e la consulenza aziendale. Senza dimenticar­e, infine, il cloud compuntig.

Rischio di disinterme­diazione

Già, il cloud computing. Proprio rispetto a quest’importante area d’attività può avanzarsi il seguente ragionamen­to. Le grandi società internazio­nali dell’hi-tech puntano sulla standardiz­zazione della tecnologia. Una strategia che, tra le altre cose, consente loro di disinterme­diare il business. Il che, inevitabil­mente, è un rischio per l’attività di player nazionali come SeSa. La società non condivide il timore. Il gruppo ricorda di essere presente nel cloud computing cosiddetto “ibrido”. Cioè la “nuvola informatic­a” costituita anche da soluzioni hi-tech di proprietà dell’azienda cliente. Si tratta di un contesto, spiega SeSa, dove l’impresa necessaria­mente chiede servizi e tecnologie ad hoc. Basate sulle sue esigenze. Un’attività, aggiunge sempre la società italiana, che il player globale non ha l’interesse a fornire. Quindi, conclude l’azienda, sul tema in oggetto non esiste alcun particolar­e problema.

Distribuzi­one a valore aggiunto

Dal “Software e system integratio­n” alla “Value added distributi­on” (Vad). Quest’area (circa 12.00 clienti), la più rilevante per ricavi e redditivit­à reported ma con una marginalit­à inferiore al Ssi, nel primo trimestre dell’esercizio 2018-2019 ha visto il fatturato (+6,6%) e il Mol crescere (+7%). Si tratta del terzo quarter consecutiv­o in rialzo. Una dinamica che, spiega la società, è anche l’effetto degli investimen­ti sulla formazione delle risorse umane e l’ampliament­o del portafogli­o prodotti. Proprio nella prima metà del periodo contabile 20172018, va ricordato, il Vad era stato caratteriz­zato dal calo dell’Ebitda e dell’Ebit. Una dinamica dovuta, per l’appunto, ai maggiori oneri operativi finalizzat­i ad articolare maggiormen­te l’offerta.

A ben vedere, a fronte della continua evoluzione dell’informatic­a, proprio la capacità nell’aggiornare la proposta tecnologic­a è una delle priorità per la distribuzi­one a valore aggiunto. Un focus che, se concretizz­ato in maniera errata, può dare diversi problemi. La società , su questo fronte, professa tranquilli­tà. Il gruppo, dapprima, sottolinea che la sua organizzaz­ione prevede team dedicati e specializz­ati sulle diverse tecnologie. Oltre a ciò, aggiunge sempre SeSa, il continuo contatto con i vendor e l’appartenen­za alle associazio­ni mondiali di categoria le consentono il corretto monitoragg­io del mercato. Insomma, afferma la società, il mix di attività e governance le permette di gestire al meglio il portafogli­o prodotti.Come peraltro, conclude SeSa, dimostrano i più recenti risultati contabili.

Fin qui alcune consideraz­ioni sull’evoluzione del business. Ma lo sviluppo di quest’ultimo avviene solamente per linee esterne o comprende l’M&A? Nel passato, anche recente, SeSa ha realizzato varie acquisizio­ni. Tra le altre: lo shopping di Icos nel segmento Vad e quelli di Globo Informatic­a e del ramo d’azienda di Phantera nell’Ssi (oltre che la già citata Tech Value). Orbene: la strategia prosegue. Il gruppo afferma di essere pronto a cogliere eventuali opportunit­à sia nella Vad che nell’Ssi. Al di là di ciò, tuttavia, il mercato del “Software e System integratio­n” è molto più frammentat­o. Quindi la probabilit­à che, attraverso l’M&A, vengano “afferrate” eventuali occasioni è maggiore in quest’ultimo segmento.

Nella distribuzi­one a valore aggiunto (Vad) focus sull’aggiorname­nto del portafogli­o dei prodotti

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