Il Sole 24 Ore

Boccia: più risorse per la crescita Lega ok al Nord, più coerenza a Roma

In mille si sono ritrovati ieri all’assemblea di Confindust­ria Vicenza. Per il presidente degli industrial­i il Governo deve uscire dall’incertezza sulla manovra, non bastano gli annunci. L’attacco di Calenda

- Barbara Ganz Dal nostro inviato VICENZA

Un’industria in forma, trainata dall’export (+4,97% sul mercato europeo), e con una produzione che segna +4,28% nel secondo trimestre. I dati della provincia di Vicenza - terza dopo Milano e Torino per valore delle esportazio­ni in Italia, prima per export pro capite - sono positivi anche sul fronte dell’occupazion­e, ma c’è un indicatore che induce alla prudenza: il brusco calo di fiducia degli imprendito­ri sullo stato di salute dell’economia italiana, in ulteriore calo per i prossimi sei mesi.

In mille si sono dati appuntamen­to per l’assemblea di Confindust­ria Vicenza, non a caso ospitata in una fabbrica: è il quartiere generale della OTB di Renzo Rosso, che rivendica il ruolo delle imprese: «Siamo quelli che pagano le tasse, che tengono in piedi l’economia, che permettono di far funzionare scuole, strade, ospedali. Ne siamo orgogliosi». Al centro dei lavori le due rivoluzion­i in atto - demografic­a e tecnologic­a - ma l’attualità porta in primo piano la manovra economica del governo, al quale le aziende chiedono un quadro chiaro: «L’incertezza è il nemico numero uno per chi investe: serve una visione di medio lungo periodo sottolinea il presidente Luciano Vescovi -. Ci preoccupa l’atteggiame­nto ostile manifestat­o contro l’industria: anche l’aspetto psicologic­o e i toni sono importanti. Sul decreto dignità ci era stato chiesto di aspettare prima di giudicare, ma non siamo stati ascoltati. Ora, con il Def, il rischio è che il passaggio parlamenta­re sia peggiorati­vo. Chiediamo ai chi governa di non essere superficia­le o approssima­tivo, noi faremo la nostra parte». Anche il leader della Confindust­ria, Vincenzo Boccia, sottolinea come sia importante uscire dall’incertezza «soprattutt­o perchè nella manovra devono esserci risorse per la crescita e l’occupazion­e e non possono bastare le novità annunciate in questi giorni». Fra gli ospiti il governator­e del Veneto Luca Zaia e il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Erika Stefani, e le testimonia­nze di Gian Luca Rana (ad del pastificio veronese) e Giuseppe Bono (ad Fincantier­i) e Massimo Garavaglia, viceminist­ro dell’Economia («far crescere la domanda interna, non si vive solo di export»). «Abbiamo grandi aspettativ­e nei confronti della Lega – dice ancora Boccia - c’è un rapporto storico di molti nostri imprendito­ri con i Governator­i della Lega in Veneto, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia. C’è una storia di complessit­à, di confronto serrato che abbiamo con la politica locale e che ci aspettiamo che questo possa essere anche un’attenzione a livello nazionale. Non solo rispetto alle nostre questioni categorial­i - conclude - ma all’interesse di tutto il Paese».

Ne nasce una polemica a distanza con l’ ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che viaTwitter accusa l’ associ azione divi a dell’Astronomia di debolezza nel non prende reposizion­e sul De fedi adesione esplicita alla Lega: «Abbiamo compiuto un atto di responsabi­lità decidendo di non criticare prima di conoscere nei termini sostanzial­i i contenuti della manovra» risponde Boccia. «La politica - prosegue - è capacità di ascolto, non dare lezioni. Se poi queste arrivano da chi non riesce a organizzar­e neanche una cena con i leader del proprio partito...».

Al di là delle polemiche resta l’elenco delle riforme chieste dalla Confindust­ria: codice degli appalti, pagamenti alla Pubblica amministra­zione, detassazio­ne dei premi di produzione, infrastrut­ture. Temi cruciali per una regione che attende da anni opere co mela Pedemontan­a :« Il ministro Toni nel li venga a vedere il cantiere e non faccia solo propaganda».

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Vincenzo Boccia. Per il presidente di Confindust­ria , i numeri del Def vanno valutati nel dettaglio e devono far leva su crescita e occupazion­e. Bene su Industria 4.0 ma vanno rilanciati gli investimen­ti

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