Boccia: più risorse per la crescita Lega ok al Nord, più coerenza a Roma
In mille si sono ritrovati ieri all’assemblea di Confindustria Vicenza. Per il presidente degli industriali il Governo deve uscire dall’incertezza sulla manovra, non bastano gli annunci. L’attacco di Calenda
Un’industria in forma, trainata dall’export (+4,97% sul mercato europeo), e con una produzione che segna +4,28% nel secondo trimestre. I dati della provincia di Vicenza - terza dopo Milano e Torino per valore delle esportazioni in Italia, prima per export pro capite - sono positivi anche sul fronte dell’occupazione, ma c’è un indicatore che induce alla prudenza: il brusco calo di fiducia degli imprenditori sullo stato di salute dell’economia italiana, in ulteriore calo per i prossimi sei mesi.
In mille si sono dati appuntamento per l’assemblea di Confindustria Vicenza, non a caso ospitata in una fabbrica: è il quartiere generale della OTB di Renzo Rosso, che rivendica il ruolo delle imprese: «Siamo quelli che pagano le tasse, che tengono in piedi l’economia, che permettono di far funzionare scuole, strade, ospedali. Ne siamo orgogliosi». Al centro dei lavori le due rivoluzioni in atto - demografica e tecnologica - ma l’attualità porta in primo piano la manovra economica del governo, al quale le aziende chiedono un quadro chiaro: «L’incertezza è il nemico numero uno per chi investe: serve una visione di medio lungo periodo sottolinea il presidente Luciano Vescovi -. Ci preoccupa l’atteggiamento ostile manifestato contro l’industria: anche l’aspetto psicologico e i toni sono importanti. Sul decreto dignità ci era stato chiesto di aspettare prima di giudicare, ma non siamo stati ascoltati. Ora, con il Def, il rischio è che il passaggio parlamentare sia peggiorativo. Chiediamo ai chi governa di non essere superficiale o approssimativo, noi faremo la nostra parte». Anche il leader della Confindustria, Vincenzo Boccia, sottolinea come sia importante uscire dall’incertezza «soprattutto perchè nella manovra devono esserci risorse per la crescita e l’occupazione e non possono bastare le novità annunciate in questi giorni». Fra gli ospiti il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Erika Stefani, e le testimonianze di Gian Luca Rana (ad del pastificio veronese) e Giuseppe Bono (ad Fincantieri) e Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia («far crescere la domanda interna, non si vive solo di export»). «Abbiamo grandi aspettative nei confronti della Lega – dice ancora Boccia - c’è un rapporto storico di molti nostri imprenditori con i Governatori della Lega in Veneto, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia. C’è una storia di complessità, di confronto serrato che abbiamo con la politica locale e che ci aspettiamo che questo possa essere anche un’attenzione a livello nazionale. Non solo rispetto alle nostre questioni categoriali - conclude - ma all’interesse di tutto il Paese».
Ne nasce una polemica a distanza con l’ ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che viaTwitter accusa l’ associ azione divi a dell’Astronomia di debolezza nel non prende reposizione sul De fedi adesione esplicita alla Lega: «Abbiamo compiuto un atto di responsabilità decidendo di non criticare prima di conoscere nei termini sostanziali i contenuti della manovra» risponde Boccia. «La politica - prosegue - è capacità di ascolto, non dare lezioni. Se poi queste arrivano da chi non riesce a organizzare neanche una cena con i leader del proprio partito...».
Al di là delle polemiche resta l’elenco delle riforme chieste dalla Confindustria: codice degli appalti, pagamenti alla Pubblica amministrazione, detassazione dei premi di produzione, infrastrutture. Temi cruciali per una regione che attende da anni opere co mela Pedemontana :« Il ministro Toni nel li venga a vedere il cantiere e non faccia solo propaganda».