Banca Etruria, chiuse le indagini Richiesta di archiviazione per Boschi
Chiuse le indagini sul fallimento di Banca Etruria per quanto riguarda il filone del falso in prospetto, reato per cui risultavano indagati gli ultimi due cda, di cui ha fatto parte anche Pierluigi Boschi, padre dell’ex ministra Maria Elena Boschi, prima come consigliere e poi come vicepresidente (durante gli ultimi sei mesi di vita dell'istituto). Per lui è arrivata la prima richiesta di archiviazione (rimane indagato per la liquidazione troppo esosa dell’ex dg e per il filone più recente delle consulenze sui cui la procura sta ancora lavorando).
Tirando le somme la procura di Arezzo ritiene di poter chiedere il rinvio a giudizio per tre persone, relativamente al falso in prospetto: l’ex dg Luca Bronchi, l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex responsabile della direzione Risk Compliance David Canestri. Per loro viene sottolineata la volontà di «esporre false informazioni rappresentando fattori di rischio non adeguati alla natura del prodotto finanziario offerto...occultavano dati e notizie sulla situazione patrimoniale e finanziarla, omettendo di rappresentare le criticità in particolare in merito alla posizione di liquidità rilevate da Banca d'Italia...in modo di indurre in errore i destinatari sul prodotto finanziario offerto».
Banca Etruria.
La procura chiede tre rinvii a giudizio