Il Sole 24 Ore

I nuovi maestri della birra

La versione artigianal­e. Chiara, ambrata, scura, speziata, acidula, protagonis­ta di ricette stellate, si abbina persino alle ostriche e a piatti di mare - E i micro-birrai italiani sono tra i più premiati

- Donata Marrazzo

Sono artigianal­i, innovativi, indipenden­ti, sostenibil­i. Espression­e delle tipicità locali e di marchi territoria­li. Più o meno “micro”, a seconda dei volumi di produzione, fanno birra “viva”, non sottoposta a processi di pastorizza­zione e microfiltr­azione, secondo i criteri stabiliti per legge.

È boom di birrifici artigianal­i: 765 in Italia, oltre il 500% in più rispetto a dieci anni fa. Oltre mille se consideria­mo le realtà più piccole e beer firm (aziende che realizzano per conto terzi una propria ricetta) e brew firm, birrai senza impianto.

Cr/Ak, a Campodarse­go (Padova), sul palco di BeerAttrac­tion a Rimini Fiera, è stato proclamato il migliore birrificio artigianal­e d’Italia. Nel mondo se ne contano circa 18mila, secondo un censimento condotto da Alltech e The Brewers Journal. Negli Stati Uniti sono 5mila.

La birra incalza il vino. Salgono i consumi: circa 32 litri a testa. E aumentano le coltivazio­ni locali di luppolo. Anche i campi di orzo e piccole malterie. Chiara, ambrata o scura è una star nell’alta cucina, come ingredient­e o in abbinament­o: una “Stout” (ad alta fermentazi­one) è magnifica con le ostriche. Lo chef stellato Domenico Stile, dell’enoteca La Torre di Roma, propone maialino di Cinta Senese marinato, spuma di birra, crema di fagioli di Controne e cimette di friarielli fermentati, accompagna­to da Salinae, birra artigianal­e al sale di Cervia. Christian Meloni Delrio di Casa Baladin combina le birre d’avanguardi­a di Teo Musso con piatti di mare. Il suo risotto mantecato al limone e gambero di Mazara del Vallo è perfetto con una Saison ai 5 cereali (orzo, farro, frumento, segale e grano saraceno) e 9 spezie.

Acide e salate, le nuove tendenze

Dal Belgio arrivano le birre acide, a fermentazi­one spontanea, e fanno tendenza: le “lambic” e le “geuze” hanno profumi e sapori aciduli ed erbacei, addolciti con sciroppi di frutta o di zucchero. Si fanno notare le scure, “stout” e “porter”. Trionfano nuovi stili e nuovi aromi: le “gose” recuperano un’antica tradizione tedesca. Gusto salato e note fresche di coriandolo.

Sempre più sofisticat­e negli aromi (spezie, frutta, cacao), le nuove birre sono stilose anche nelle etichette. Alcune da collezione. Memorabili e irriverent­i quelle di Flying Dog, con le creature mitologich­e disegnate da Ralph Steadman. Nascono nel Maryland ma arrivano anche in Europa. Quarta Runa, prodotta con le pesche di Volpedo dal birrificio Montegioco, nella Val Grue, è contraddis­tinta da un’illustrazi­one che si ispira al Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Il designer Elmwood Brand ha disegnato le birre da favola della Brothers Grimm Brewhouse di Loveland in Colorado.

In etichetta le donne di Fellini

Le birre del team riminese di Amarcord prendono spunto dalle protagonis­te femminili del celebre film di Federico Fellini: Gradisca, Midòna, Volpina e Tabachéra. La Riserva speciale (Champagne Beer), il Canto della terra, è un pavone disegnato da Tonino Guerra per l’opera del mastrobirr­aio newyorkese Garrett Oliver. Rimanda al Giappone la Xyauyù Kioke di Baladin, “birra da divano” affinata “a cielo aperto” in una botte di Kioke reaizzata in legno di cipresso. Regala alla birra note resinose e una leggera sfumatura acida.

Ubi Collesi medaglia d’oro

Fra le migliori al mondo c’è un’italiana: ai World Beer Awards 2018 Collesi Ubi ha sbaragliat­o 2.300 birrifici provenient­i da 50 Paesi, conquistan­do l’ambita medaglia d’oro “World’s Best Dark Beer”. «Quando ho iniziato questa avventura 10 anni fa, ospitando ad Apecchio per la prima volta un mastro birraio belga Marc Knops, mai avrei pensato di raggiunger­e un risultato di tale livello. Il nostro successo? L’impegno, le materie prime, le scelte etiche, i progetti, il rispetto del territorio», dichiara Giuseppe Collesi, che nel suo ambiente è un’autorità: la sua proposta per la denominazi­one di vendita della birra artigianal­e presentata nel 2016 alla Camera è diventata legge.

Salgono i consumi di birra: circa 32 litri a testa. Aumentano le coltivazio­ni locali di luppolo e di orzo

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