Alimentare Lavazza si rafforza negli Usa rilevando il caffè di Mars
Il gruppo italiano pronto a rilevare attività valutate 650 milioni di dollari
Lavazza ha acquisito il business del caffè da Mars. Un’operazione che, secondo fonti finanziarie interpellate dall’agenzia Radiocor, è avvenuta a fronte di un enterprise value di 650 milioni di dollari, e che rafforza la presenza di Lavazza sul mercato statunitense e, in particolare, nei settori Ocs (Office coffee service) e vending. Oggetto dell’acquisizione, in particolare, il ramo caffè del colosso americano Mars – gruppo a conduzione familiare da 35 miliardi di dollari, con in pancia brand come M&M’s®, Snickers®, Twix® e Milky, head quarter in Virginia e attivo anche nel comparto pets – in Nord America, Germania, Gran Bretagna, Francia, Canada e Giappone. Nel 2017 il ramo Mars Drinks ha generato ricavi pari a 350 milioni di dollari, con circa 900 collaboratori. Nell’operazione rientra il passaggio alla torinese Lavazza dei due stabilimenti di produzione in capo a Mars, Incorporated localizzati negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Inoltre il passaggio di proprietà include il parco macchine singleserve a marchio Flavia e il business dei distributori automatici freestanding Klix, due brand, questi ultimi, leader nei segmenti Ocs (macchine da caffè per ufficio) e Vending (distributori automatici di caffè e altre bevande). L’ultima acquisizione di casa Lavazza rafforza il presidio diretto del gruppo nei diversi segmenti di mercato del caffè, con particolare attenzione al “fuori casa”.
Per Lavazza, duque, si tratta di un passo importante nel percorso di internazionalizzazione del Gruppo indicato dal ceo Antonio Baravalle e fortemente sostenuto dalla famiglia Lavazza. Segue la fase di acquisizioni avviata nella primavera del 2016 con Carte Noire, in Francia, fino all’australiana Blue Pod Coffee Co, acquistata soltanto tre mesi fa, passando per ESP sempre in Francia, Merrild in Danimarca e Kicking Horse Coffee in Canada. «L’operazione – conferma in una nota l’amministratore delegato Baravalle – s’inserisce perfettamente nella nostra strategia di espansione internazionale e di rafforzamento nei mercati chiave, con l’obiettivo di essere ancora più vicini al consumatore».
Oggi Lavazza conta ricavi per
ANTONIO BARAVALLE L’ad del gruppo italiano sta
guidando l’espansione internazionale
due miliardi di euro, circa 3mila addetti e un export che ha raggiunto il 63% della produzione. Con il consolidamento dell’operazione annunciata ieri – il closing, subordinato ad autorizzazioni regolatorie e alla consultazione dei dipendenti in alcune giurisdizioni, è previsto per il prossimo dicembre – sale a otto il numero di stabilimenti di Lavazza, tre in Italia, a Settimo Torinese, Gattinara e Pozzilli, altri cinque all’estero: in Pennsylvania e Basingstoke quelli acquisiti da Mars Drinks, accanto al plant francese di Laverune (Carte Noire) e ai poli in India e Brasile. Un processo di internazionalizzazione che acquisisce consistenza non soltanto sul mercato, ma anche dal punto di vista industriale e produttivo.