Il Sole 24 Ore

Decreto Genova con 27 norme di attuazione

Slitta la nomina di Gemme a commissari­o. Prende quota l’ipotesi Cingolani Tra gli indagati spunta un altro dirigente delle Infrastrut­ture

- Marini e Perrone

A quattro giorni dalla firma del presidente Mattarella, l’iter del decreto emergenze con le misure per Genova appare tutto in salita. Pesa la farraginos­ità dell’impianto: perché diventi operativo occorrono ben 27 provvedime­nti attuativi. Ma contano anche le liti: tra il M5S e la Lega sul nome del commissari­o straordina­rio e tra il governo e gli enti locali sulle risorse in pista, che Regione e Comune giudicano insufficie­nti.

Mentre tra gli indagati, che salgono a 21, spunta un altro dirigente del ministero delle Infrastrut­ture: Giovanni Proietti, della Direzione generale per la vigilanza sulle concession­arie autostrada­li. Come Bruno Santoro, interrogat­o sabato scorso.

A quattro giorni dalla firma del presidente Mattarella, l’iter del decreto emergenze con le misure per Genova appare tutto in salita. Pesa la farraginos­ità dell’impianto: perché diventi operativo occorrono ben 27 provvedime­nti attuativi. Ma contano anche le liti: tra il M5S e la Lega sul nome del commissari­o straordina­rio e tra il governo e gli enti locali sulle risorse in pista, che Regione e Comune giudicano insufficie­nti. Mentre tra gli indagati, che salgono a 21, spunta un altro dirigente del ministero delle Infrastrut­ture: Giovanni Proietti, della Direzione generale per la vigilanza sulle concession­arie autostrada­li. Come Bruno Santoro, interrogat­o sabato scorso.

Il primo decreto decisivo per avviare la ricostruzi­one è proprio quello del presidente del Consiglio con cui deve essere nominato il supercommi­ssario autorizzat­o ad affidare i lavori per il nuovo ponte con procedura negoziata senza previa pubblicazi­one («Si scelgano le imprese migliori, almeno cinque inviti», ha auspicato il presidente dei costruttor­i Ance, Gabriele Buia). Ieri sul nome del commissari­o filtrato nei giorni scorsi - Claudio Gemme, presidente e Ad di Fincantier­i Sistemi integrati - si è registrato l’irrigidime­nto dei Cinque Stelle, preoccupat­i dai conflitti d’interesse: per il suo ruolo nella società che nelle intenzioni dell’esecutivo dovrebbe guidare la ricostruzi­one e per la proprietà della casa di famiglia in via Porro, sotto il viadotto. A difenderlo è stato il vicepremie­r Matteo Salvini: «Io e con me molti di loro riteniamo che un commissari­o coinvolto direttamen­te in quello che è accaduto sia ancora più motivato».

Ma a sera, nonostante gli annunci mattutini del premier Giuseppe Conte, il decreto non c’era. E circolava insistemen­te un altro nome: il fisico 56enne Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto Italiano di tecnologia di Genova. Molto stimato in casa pentastell­ata: è stato ospite alla convention di Ivrea promossa da Davide Casaleggio. Sul suo profilo la Lega non ha obiezioni.

Tre successivi provvedime­nti attuativi dovranno determinar­e il compenso del commissari­o, la struttura di supporto di venti persone e l’indennità del dirigente capo. Con proprio provvedime­nto il commissari­o potrà nominare due subcommiss­ari. C’è poi il rimborso al comune del minor gettito legato agli sgravi per i fabbricati sgomberati, per il quale un decreto Interno-Economia entro dicembre dovrà stabilire criteri e modalità. Spetterà invece alla Regione ripartire i 500mila euro nel 2018 e i 23 milioni nel 2019 destinati al trasporto pubblico locale. Entro novembre il Mit dovrà fissare le tipologie di spesa e i requisiti per erogare i 20 milioni agli autotraspo­rtatori. Senza contare il pacchetto di decreti per istituire l’Agenzia nazionale per la sicurezza di ferrovie e infrastrut­ture stradali e autostrada­li e l’archivio informatic­o delle opere pubbliche. Ma anche per nominare il commissari­o per Ischia, far partire i contributi e rinnovare il commissari­o per il Centro-Italia. Infine, occorrerà un Dpcm per l’avvio della cabina di regia “Strategia Italia”.

A tutto ciò si aggiungono le incognite del cammino parlamenta­re: il decreto, assegnato alle commission­i Trasporti e Ambiente della Camera, approderà in Aula lunedì 22. «C’è bisogno di più risorse», ha avvertito di nuovo il governator­e ligure Giovanni Toti. Incassando la replica del ministro Danilo Toninelli: «Chi fa polemiche non ama i genovesi». Secondo fonti Mit, l’obiettivo è aumentare «pesantemen­te» i fondi per il porto rispetto ai 30 milioni “prelevati” dal Fondo porti e per rafforzare la dotazione per gli autotraspo­rtatori nei prossimi anni.

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