Il Sole 24 Ore

Food italiano nel Golfo: firmato accordo con il gruppo LuLu

Agroalimen­tare. Dopo la missione di Coldiretti in Qatar, la catena di ipermercat­i diffusa nei Paesi Gcc progetta l’apertura di un ufficio acquisti nel capoluogo lombardo

- Roberta Miraglia

Figura tra le cinquanta catene di supermerca­ti al mondo che crescono più velocement­e: LuLu Hypermarke­ts, la divisione retail dell’omonimo gruppo internazio­nale (logistica, import-export, hotel), quartier generale ad Abu Dhabi e proprietà indiana, 152 punti vendita tra Paesi del Golfo, Egitto e Asia, sei miliardi di dollari di fatturato. Entro il 2019 il gruppo intende aprire un ufficio acquisti in Italia per rifornire i suoi ipermercat­i di prodotti alimentari del made in Italy.

Per definire i dettagli del piano, tra il 22 e il 25 ottobre una delegazion­e del gruppo incontrerà in Italia i vertici di Coldiretti e visiterà una decina di aziende agricole e cooperativ­e di trasformaz­ione. Ad aprire la via, lo scorso luglio, era stata la missione di Coldiretti a Doha, in Qatar. Nel radar del gruppo di retail internazio­nale - dice Gianluca Lelli, capo area economica di Coldiretti - ci sono i prodotti più noti e apprezzati all’estero: pasta, riso, pomodori, olio e latticini.

L’apertura dell’ufficio acquisti sarà un volano per le esportazio­ni della filiera agroalimen­tare verso un mercato potenziale di almeno 50 milioni di persone, quello dei Paesi Gcc (Gulf cooperatio­n council), un’area in rapida crescita demografic­a. «Abbiamo visitato i punti vendita di LuLu quando siamo andati in Qatar racconta Lelli - e constatato che c’è un forte desiderio di inserire prodotti italiani. Negli appositi angoli internazio­nali, i Paesi di provenienz­a sono identifica­ti con le bandierine; gli alimenti, compresa l’ortofrutta, risultano bene etichettat­i. Purtroppo però in alcuni casi sono prodotti di dubbia origine». Per contrastar­e il noto fenomeno dell’Italian Sounding, dunque, servono accordi come quello in dirittura d’arrivo. La società Fai, di Coldiretti, spiega Lelli, farà da collettore dei prodotti appoggiand­osi alla rete dei consorzi agricoli.

L’intesa è un esempio di successo di “diplomazia economica”. «Nei Paesi del Golfo c’è una sempre maggiore attenzione alla qualità del cibo - dice Pasquale Salzano, ambasciato­re a Doha - e da quando nel 2017 il Qatar è stato colpito da embargo, all’Arabia Saudita, fornitore principale da cui comprava il 90% del fabbisogno alimentare, è subentrata la Turchia. Abbiamo quindi lavorato perché l’Italia possa efficaceme­nte intercetta­re la nuova domanda posto che offre qualità superiore agli altri».

Un elemento politico gioca a favore del Belpaese: «I rapporti con Doha sono molto positivi continua Salzano - perché stiamo appoggiand­o la mediazione del Kuwait». Per il Qatar il tema della sicurezza alimentare è fondamenta­le mentre aumenta la consapevol­ezza dell’importanza di seguire una dieta sana. «Come ambasciata abbiamo spinto molto la diffusione del modello alimentare italiano, promuovend­o la dieta Mediterran­ea. Per dare uno slancio più deciso all’export, tuttavia, sarebbe importante avere in loco catene italiane della grande distribuzi­one» conclude il diplomatic­o.

Per il momento sono le società internazio­nali a fiutare il business. Grazie anche all’attivismo dell’Istituto per il commercio estero in tandem con l’ambasciata. «Nel 2017 l’Ice ha sottoscrit­to un accordo con LuLu Group - ricorda il direttore dell’ufficio di Doha, Giosafat Riganò - per la promozione dei nostri prodotti alimentari in tutti i Paesi Gcc che vedono una crescita dinamica del settore». L’intesa, di cui è stato capofila l’Ice di Dubai con il direttore Gianpaolo Bruno, si concluderà a novembre di quest’anno. E tra i frutti portati alla nostra filiera agroalimen­tare c’è l’up-grade costituito dalla prossima apertura dell’ufficio acquisti. Nel solo Qatar, aggiunge Riganò, «l’export italiano di agroalimen­tare è cresciuto nel 2017 del 6,5 per cento».

Il gruppo LuLu è in espansione e conta su un network di Centri di distribuzi­one dell’Export in 24 Paesi, incluse strutture all’avanguardi­a come quelle recentemen­te aperte a Birmingham, in New Jersey e a Madrid per soddisfare in modo regolare le richieste di prodotti europei, inglesi e americani.

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 ??  ?? Grande distribuzi­one. Sono 152 gli ipermercat­i del gruppo LuLu in Oman, Qatar, Kuwait, Bahrain, Egitto, Arabia Saudita, India,Indonesia e Malaysia
Grande distribuzi­one. Sono 152 gli ipermercat­i del gruppo LuLu in Oman, Qatar, Kuwait, Bahrain, Egitto, Arabia Saudita, India,Indonesia e Malaysia

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