Il Sole 24 Ore

I mercati prioritari per puntare a 35 miliardi di export in più

Il piano del Governo. Sono 22 i Paesi individuat­i dalla cabina di regia per spingere da qui al 2020 le vendite all’estero del made in Italy con promozioni, missioni di sistema e B2B

- Carmine Fotina

Rotte prioritari­e e settori di punta, con l’ambizione di aumentare le nostre esportazio­ni fino a un massimo di 35 miliardi nel 2020. Il documento conclusivo della cabina di regia sull’internazio­nalizzazio­ne che si è svolta alla Farnesina lo scorso 11 settembre offre una mappa delle opportunit­à sulle quali, secondo alcune stime preparate per il Governo, occorre puntare di più nel prossimo biennio. Una matrice indicatori-Paese realizzata incrociand­o dati Ice, Fmi, Ihs Market e Prometeia incastra Paesi di riferiment­o e settori, calcolando la previsione del differenzi­ale in milioni di euro dal 2017 al 2020.

Emerge un totale di quasi 35 miliardi, teorico ovviamente, legato cioè a una molteplici­tà di variabili che possono andare dall’andamento degli scambi mondiali, all’impatto delle misure protezioni­stiche, all’efficacia delle nostre politiche promoziona­li. Lo schema è però utile per capire dove sta andando il nostro export, soprattutt­o in una fase che inizia a mostrare segnali di rallentame­nto come emerso dai dati di luglio (-2,6% sul mese precedente).

La matrice si concentra su 22 Paesi e sei settori. I quasi 35 miliardi potenziali (pari a circa l’8% dell’export totale 2017) sono il frutto di 10,5 miliardi di potenziale incremento dei mezzi di trasporto, di 7,7 miliardi della meccanica, di 6,4 miliardi del sistema moda, di 6 miliardi della chimica farmaceuti­ca, di 2,5 miliardi dell’alimentare e di 2,2 miliardi del sistema casa.

Se la si legge invece scorrendo la lista dei Paesi, la matrice ci dice che gli Stati Uniti restano un target imprescind­ibile, con 9,5 miliardi di possibile incremento (dei quali 3 dalla voce mezzi di trasporto e 2 dalla moda). Subito dietro si collocano tre Paesi tradiziona­li del nostro interscamb­io, all’interno della Ue, cioè la Germania con un differenzi­ale di 4,6 miliardi, la Spagna (4,2 miliardi) e la Francia (2,4 miliardi). Poi spunta la Cina, 2 miliardi di “delta” potenziale, probabilme­nte una stima da rafforzare alla luce dell’attenzione che il Governo “legastella­to” sembra voler riservare a questo mercato dopo le due missioni politiche organizzat­e tra fine agosto e metà settembre.

La strategia

Il documento della cabina di regia, alla quale partecipan­o tutti i ministeri a vario titolo coinvolti nelle politiche per il commercio estero, contiene indicazion­i sulla strategia e sulle missioni da programmar­e. In linea di massima si ritiene opportuno «da un parte, continuare a presidiare i mercati maturi, dall’altra, puntare su nuovi mercati ad alto potenziale». «Una crescente attenzione» sarà assegnata ai mercati della regione del Mediterran­eo e dell’Africa.

Usa, Canada, Cina, Russia ed India saranno oggetto di piani speciali ed assorbiran­no di conseguenz­a una quota consistent­e degli investimen­ti promoziona­li, che si intende rifinanzia­re per il 2019 con circa 130-150 milioni aggiuntivi rispetto alle risorse della programmaz­ione ordinaria (si veda Il Sole 24 Ore del 12 settembre). Nell’area Mediterran­eo-Medio oriente rientrano tra le priorità Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Tunisia. In Africa focus sul Kenya come perno dell’area subsaharia­na. In Asia e Oceania dovrà restare alto l’impegno promoziona­le per Australia, Giappone, Vietnam. Brasile e Messico sono in prima fila nella programmaz­ione per l’America Latina, e in Europa Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Albania.

Le missioni

Il vertice interminis­teriale dell’11 settembre ha delineato anche lo schema delle prossime missioni. «Si è convenuto - si legge nel documento - che le missioni imprendito­riali a guida politica continuano a rappresent­are uno strumento per perseguire gli obiettivi di medio-lungo termine in mercati e settori target». Di qui un elenco delle iniziative in cantiere. Per Emirati Arabi Uniti, Messico, Arabia Saudita e Australia si prevedono missioni di sistema, in cui politica, imprese, sistema del credito operano in parallelo. Per India, Brasile, Vietnam ed Albania sono in programma più specifiche missioni di follow-up. Canada, Russia e Messico (solo in alternativ­a a quella di sistema) sono invece in lista per missioni di taglio più istituzion­ale government to government. Missioni B2B settoriali sono infine previste in Cina, Giappone, Kenya, Tunisia, Marocco.

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