In Germania incentivi fino a 8mila euro
Le case automobilistiche sosterranno in parte il costo dei catalizzatori
Volkswagen ha offerto un «premio» fino a 8mila euro, Bmw fino a 6mila, Daimler fino a 5mila da destinare ai proprietari di vecchie automobili diesel Euro 4 e 5 che accettino di cambiarle con nuovi modelli meno inquinanti. Insieme all’agevolazione ci sarà l’opzione del leasing. Si tratta di una delle soluzioni offerte dall’industria tedesca al Governo di Angela Merkel in vista del vertice in Cancelleria, ieri sera, che aveva il compito di mettere a punto una strategia globale per evitare i divieti di circolazione dei vecchi diesel nelle città più congestionate della Germania. I divieti, da tempo ormai, vengono imposti alle amministrazioni locali dai giudici su ricorso degli ambientalisti, in particolare l’associazione Umwelthilfe. A Francoforte il divieto dovrebbe trovare applicazione dal prossimo febbraio.
La trattativa è stata lunga e difficile e il Governo aveva indicato come termine ultimo per una risposta il 30 settembre. Le case automobilistiche hanno messo sul tavolo, oltre allo scambio con incentivi, anche l’introduzione di catalizzatori selettivi (con iniettori di urea) ai veicoli diventati “fuorilegge” in molte città per l’alto tasso di emissioni di ossido di azoto. Ma questo hardware presenta rischi tecnici. Volkswagen, infatti, nutre dubbi che tali meccanismi siano adattabili alle vecchie auto e si dice disposta a finanziarli, anche se solo in parte, a condizione di essere esentata da responsabilità in caso di danni al motore. Anche il ministro dei Trasporti tedesco, Andreas Scheuer, è perplesso sull’installazione dei catalizzatori ma, ha detto ieri, essi saranno parte della soluzione e comunque, ha aggiunto, non dovranno comportare oneri per i consumatori.
Invece per il momento le case automobilistiche - che vivono un momento poco brillante (l’allarme sugli utili di Bmw, le dimissioni di Dieter Zetsche di Daimler) - avrebbero accettato di sostenere soltanto in parte il costo dell’hardware aggiuntivo. Dall’incontro di ieri è emerso che Volkswagen sarebbe disposta a pagare 2.400 euro a catalizzatore sui circa 3mila stimati di costo. Adesso, ha dichiarato Scheuer, «dobbiamo discutere nella coalizione come gestire il gap di 600 euro». Il ministro bavarese insiste che i proprietari di auto non siano chiamati a pagare nulla. Ma anche un intervento delle casse pubbliche verrebbe mal digerito dai contribuenti.
La vicenda del dieselgate ha eroso il consenso dei partiti tradizionali, spesso accusati di essere troppo vicini alle grandi aziende automobilistiche. Un nuovo sondaggio politico diffuso ieri dà i Verdi al 17% davanti all’Spd (16 per cento). Lo scavalcamento degli ecologisti ai danni dei socialdemocratici era già avvenuto ai tempi dell’incidente nucleare di Fukushima nel 2011.
Il ministro dell’Ambiente, Svenja Schulze, dell’Spd, ha insistito ieri che l’intero costo dei catalizzatori sia a carico dei produttori: «L’industria dell’auto ha creato il problema e adesso devono risolverlo».
Le ammissioni di Volkswagen di aver truccato negli Stati Uniti i test sulle emissioni ha portato in seguito alla scoperta che molti veicoli diesel eccedono i limiti. In seguito al superamento nelle città tedesche delle soglie di ossido di azoto stabilite dalla normativa europea, i giudici hanno ordinato la chiusura ai vecchi veicoli diesel.