Élite, tre nuovi basket bond: uno sarà per le Pmi straniere
A Milano l’incontro con il mercato: arriva la prima partnership con gli Usa
Tre nuovi basket bond sono allo studio da parte di Élite, la società del London Stock Exchange per aiutare le Pmi alla quotazione. «Siamo in fase di definizione - ha confermato Luca Peyrano ceo di Élite -. Lo strumento funziona e piace a tutti alle banche, alle società e ovviamente a noi che abbiamo già sperimentato il primo basket bond con successo». Non bisognerà aspettare molto tempo, dunque, per assistere al lancio dei tre nuovi titoli, uno dedicato alle imprese internazionali e due a quelle italiane, sulla scia del primo basket bond approdato sul mercato lo scorso gennaio con una decina di società, tutte appartenenti alla piattaforma Élite.
Proprio Élite, con le sue piccole medie imprese, è stato protagonista ieri in Borsa al primo incontro internazionale di fronte alla comunità finanziaria: la piattaforma conta 900 società, provenienti da 32 paesi, in 34 settori e ha stretto otto accordi internazionali tra cui India, Cina, Sud America, Medio Oriente e Africa. L’ultimo accordo è quello con lo Stato americano dell’Ohio attraverso il partner istituzionale JobsOhio, una società no-profit privata per sostenere lo sviluppo delle Pmi dell’Ohio che conta un ventaglio di 900mila società.
Attraverso questo accordo per la prima volta due società a stelle e strisce sono sbarcate in Élite (Stockmeister Enterprises e Reliable Staffing Solutions) ed entro la fine dell’anno potrebbero aggiungersene altre venti. «Élite sta diventando sempre più un punto di riferimento fondamentale per le aziende di tutto il mondo - ha dichiarato Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa Italiana -. Un modo per preparare le aziende alla crescita: infatti, oltre il 30% delle aziende ha realizzato operazioni di finanza straordinaria».
Lanciato nel 2012, Élite rappresenta l’anticamera per molte società per approdare in Borsa. Come nel caso di Acqua group la società di comunicazione integrata di Milano (16,5 milioni di fatturato) che sta perfezionando una serie di acquisizioni per raggiungere quella massa critica necessaria per approdare a Piazza Affari. Oppure United Brands Company (30 milioni di fatturato) che ha appena ricevuto il certificato Élite di Borsa Italiana e si dice pronto a una futura quotazione. In Élite da poco più di un anno, Paolo Tessarin amministratore delegato della società ha spiegato che «il progetto ha rappresentato una significativa opportunità di confronto nel percorso di crescita per il gruppo».
C’è poi il caso di Eataly, che pur non facendo parte di Élite conferma il progetto di sbarco in Borsa entro il 2019: «Siamo sempre sullo stesso percorso», ha risposto Andrea Guerra presidente esecutivo del gruppo alimentare fondato da Oscar Farinetti, ricordando le prossime aperture a Las Vegas in dicembre, a Parigi in febbraio e a Toronto in aprile. Ieri in platea a Milano in Piazza Affari tante società estere che hanno scelto Élite come percorso di crescita come la croata Span (55 milioni di fatturato) specializzata in cyber security, la marocchina Iwaco che distribuisce Tè alle grandi catene di distribuzione di alta gamma, la scozzese Blaze specializzata in sistemi di protezione antincendio.
Complessivamente, le oltre 900 aziende che fanno parte della piattaforma contabilizzano più di 66 miliardi di fatturato con 400mila persone impiegate, numeri destinati a crescere.