Salvini prende le distanze dal Dl: «In Aula troveremo più risorse»
«Modifiche in Parlamento, se si sfora il deficit dello 0,1% chi se ne frega»
Matteo Salvini prende le distanze sul decreto Genova e anticipa che in Parlamento il Dl sarà «migliorato». Il vicepremier dopo l’incontro con gli sfollati, ha annunciato che verranno messe più risorse tanto per chi è rimasto «senza casa» che «per le imprese di Genova». E «se ci dicono - ha aggiunto - che si sfora il deficit dello 0,1%, chi se ne frega: se è per aiutare i genovesi che aumenti pure il deficit».
Il leader della Lega sembra ripetere lo stesso canovaccio utilizzato in occasione del decreto dignità, prevedendo già la correzione di un provvedimento licenziato dal Consiglio dei ministri solo pochi giorni fa. E non è certo un caso che si tratti proprio dei 2 provvedimenti di matrice M5s. Salvini vuole smarcarsi dalle critiche piovute sul decreto di cui si è fatto interprete il governatore Giovanni Toti che assieme alla Lega guida la giunta ligure: «Il decreto si deve cambiare, c’è bisogno di più risorse, sono sicuro che in Parlamento si potrà fare qualcosa, me lo auguro, poi ciascuno si prenderà le sue responsabilità», ha detto ieri Toti che punta sull’alleato leghista per modificare il testo. Salvini non si tira indietro, anzi. E ieri, nell’incontro tenuto dal viceministro ai Trasporti, il leghista Edoardo Rixi, alla Camera di commercio di Genova, assieme ai rappresentanti dell’amministrazione regionale e comunale, è stata confermata la scelta di recepire in Parlamento le indicazioni sollecitate da tutte le categorie. «Ci aspettiamo che in Parlamento vengano accolte alcune richieste, a partire da una maggiore disponibilità finanziaria sulla portualità, che deve essere però aggiuntiva ossia non togliendo risorse ad altri porti», conferma l’assessore regionale allo Sviluppo Andrea Benveduti che ritiene anche ineludibile l’ampliamento del perimetro delle imprese beneficiarie degli aiuti: «Andrebbero ricomprese tutte le 1470 aziende che operano nella cosiddetta zona arancione». Così come il finanziamento della cig in deroga che «attualmente non è prevista dal decreto».
C’è poi il tema degli indennizzi, che sta a cuore in particolare agli sfollati. «La parte del decreto che riguarda la realizzazione del nuovo viadotto - ha spiegato Franco Ravera, presidente del Comitato degli sfollati - con l’esclusione di Autostrade, ha alcuni passaggi contraddittori e di fatto apre un dubbio su chi dovrà risarcirci». Salvini garantisce che «tempi e risposte arriveranno» insieme alle «somme sui conti correnti e a tutto quello che spetta di diritto a queste persone».