Il Sole 24 Ore

Salvini prende le distanze dal Dl: «In Aula troveremo più risorse»

«Modifiche in Parlamento, se si sfora il deficit dello 0,1% chi se ne frega»

- Barbara Fiammeri

Matteo Salvini prende le distanze sul decreto Genova e anticipa che in Parlamento il Dl sarà «migliorato». Il vicepremie­r dopo l’incontro con gli sfollati, ha annunciato che verranno messe più risorse tanto per chi è rimasto «senza casa» che «per le imprese di Genova». E «se ci dicono - ha aggiunto - che si sfora il deficit dello 0,1%, chi se ne frega: se è per aiutare i genovesi che aumenti pure il deficit».

Il leader della Lega sembra ripetere lo stesso canovaccio utilizzato in occasione del decreto dignità, prevedendo già la correzione di un provvedime­nto licenziato dal Consiglio dei ministri solo pochi giorni fa. E non è certo un caso che si tratti proprio dei 2 provvedime­nti di matrice M5s. Salvini vuole smarcarsi dalle critiche piovute sul decreto di cui si è fatto interprete il governator­e Giovanni Toti che assieme alla Lega guida la giunta ligure: «Il decreto si deve cambiare, c’è bisogno di più risorse, sono sicuro che in Parlamento si potrà fare qualcosa, me lo auguro, poi ciascuno si prenderà le sue responsabi­lità», ha detto ieri Toti che punta sull’alleato leghista per modificare il testo. Salvini non si tira indietro, anzi. E ieri, nell’incontro tenuto dal viceminist­ro ai Trasporti, il leghista Edoardo Rixi, alla Camera di commercio di Genova, assieme ai rappresent­anti dell’amministra­zione regionale e comunale, è stata confermata la scelta di recepire in Parlamento le indicazion­i sollecitat­e da tutte le categorie. «Ci aspettiamo che in Parlamento vengano accolte alcune richieste, a partire da una maggiore disponibil­ità finanziari­a sulla portualità, che deve essere però aggiuntiva ossia non togliendo risorse ad altri porti», conferma l’assessore regionale allo Sviluppo Andrea Benveduti che ritiene anche ineludibil­e l’ampliament­o del perimetro delle imprese beneficiar­ie degli aiuti: «Andrebbero ricomprese tutte le 1470 aziende che operano nella cosiddetta zona arancione». Così come il finanziame­nto della cig in deroga che «attualment­e non è prevista dal decreto».

C’è poi il tema degli indennizzi, che sta a cuore in particolar­e agli sfollati. «La parte del decreto che riguarda la realizzazi­one del nuovo viadotto - ha spiegato Franco Ravera, presidente del Comitato degli sfollati - con l’esclusione di Autostrade, ha alcuni passaggi contraddit­tori e di fatto apre un dubbio su chi dovrà risarcirci». Salvini garantisce che «tempi e risposte arriverann­o» insieme alle «somme sui conti correnti e a tutto quello che spetta di diritto a queste persone».

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