Migranti, giallo sulle modifiche all’asilo
Il Decreto Salvini su immigrazione e sicurezza è arrivato ieri al Colle. Ed è giallo sulle norme che riguardano l’asilo. Sembra che il testo abbia subito modifiche ma il Viminale nega. Nella relazione illustrativa al testo uscito dal Cdm, si affermava che per i «richiedenti che hanno in corso un procedimento penale per uno dei reati che in caso di condanna definitiva comporterebbero diniego della protezione internazionale» (terrorismo, devastazione, saccheggio, rapina, omicidio, tratta, atti sessuali con minore), scatta «la sospensione dell’esame della domanda di protezione e l’obbligo di lasciare il territorio nazionale». Nella versione definitiva inviata al capo dello Stato, da una parte si coinvolgono anche i condannati con sentenza non definitiva, come chiesto dal ministro dell’Interno; dall’altro, però, non c’è più l’automatismo condannasospensione del procedimentoobbligo di lasciare il territorio nazionale. Ma, se il soggetto è stato condannato per uno di questi reati, «il questore ne dà tempestiva comunicazione alla Commissione territoriale competente, che provvede nell’immediatezza all’audizione dell’interessato e adotta contestuale decisione». In caso di rigetto della domanda, il richiedente «ha in ogni caso l’obbligo» di lasciare l’Italia, «anche in pendenza di ricorso avverso la decisione della Commissione». Ma il Viminale nega modifiche. E sul punto Salvini commenta: «Il richiedente asilo commette un reato? Immediata convocazione in Commissione, sospensione ed espulsione, questo accadrà. Un passo in avanti per tornare ad essere un Paese normale».