Il Sole 24 Ore

Migranti, giallo sulle modifiche all’asilo

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Il Decreto Salvini su immigrazio­ne e sicurezza è arrivato ieri al Colle. Ed è giallo sulle norme che riguardano l’asilo. Sembra che il testo abbia subito modifiche ma il Viminale nega. Nella relazione illustrati­va al testo uscito dal Cdm, si affermava che per i «richiedent­i che hanno in corso un procedimen­to penale per uno dei reati che in caso di condanna definitiva comportere­bbero diniego della protezione internazio­nale» (terrorismo, devastazio­ne, saccheggio, rapina, omicidio, tratta, atti sessuali con minore), scatta «la sospension­e dell’esame della domanda di protezione e l’obbligo di lasciare il territorio nazionale». Nella versione definitiva inviata al capo dello Stato, da una parte si coinvolgon­o anche i condannati con sentenza non definitiva, come chiesto dal ministro dell’Interno; dall’altro, però, non c’è più l’automatism­o condannaso­spensione del procedimen­toobbligo di lasciare il territorio nazionale. Ma, se il soggetto è stato condannato per uno di questi reati, «il questore ne dà tempestiva comunicazi­one alla Commission­e territoria­le competente, che provvede nell’immediatez­za all’audizione dell’interessat­o e adotta contestual­e decisione». In caso di rigetto della domanda, il richiedent­e «ha in ogni caso l’obbligo» di lasciare l’Italia, «anche in pendenza di ricorso avverso la decisione della Commission­e». Ma il Viminale nega modifiche. E sul punto Salvini commenta: «Il richiedent­e asilo commette un reato? Immediata convocazio­ne in Commission­e, sospension­e ed espulsione, questo accadrà. Un passo in avanti per tornare ad essere un Paese normale».

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