Il Sole 24 Ore

La Giustizia prepara il Registro per i profession­isti

Correzioni in vista anche per il decreto formazione Al ministero le verifiche

- Saverio Fossati

Sul registro degli amministra­tori condominia­li il ministero va avanti: a inizio 2019 verrà presentato un disegno di legge per la sua istituzion­e, e c’è anche l’idea di intervenir­e sul decreto 140/2014 per incrementa­re la formazione iniziale con un ampliament­o delle materie e delle ore di studio.

«Siamo assolutame­nte intenziona­ti a portare avanti il registro - spiega il sottosegre­tario alla Giustizia Jacopo Morrone, cui di recente sono state attribuite le deleghe e che si occuperà delle profession­i - che rappresent­a un elemento di trasparenz­a di evidente utilità per tutti i condòmini. Si tratta anzitutto di verificare quali sono i condomìni amministra­ti dal profession­ista che si propone per gestire l’edificio e avere certezza dei corsi da lui frequentat­i». Nel Ddl si tratterà anche il tema dei controlli sul registro, che dovrebbero essere effettivi e svolti dalla Giustizia.

I lavori preparator­i alle nuove norme sono, comunque, già in corso: dalla segreteria di Morrone confermano che l’intenzione è di incontrars­i con quante più associazio­ni di categoria possibile, per raccoglier­e pareri e idee su come articolarl­e. L’idea è quella di arrivare a un testo che tenga conto delle istanze reali del mondo condominia­le. Quanto ai tempi, la presentazi­one del disegno di legge è prevista tra gennaio e febbraio, dopo l’approvazio­ne della legge di Bilancio e dopo aver affrontato in prima battuta i temi più urgenti sul tavolo, come la riforma della magistratu­ra onoraria (una delle deleghe di Morrone).

Ma c’è anche il progetto, piuttosto concreto, di intervenir­e sulla formazione: 72 ore sembrano davvero poche per un corso iniziale che prepari una amministra­tore di condominio efficiente. Poi si affronterà il problema dei controlli sui requisiti dei corsi e sulle qualifiche dei formatori e direttori scientific­i, sempre a cura della Giustizia. Per questi correttivi del Dm 140 i tempi potrebbero essere rapidi, dato che non è richiesto l’intervento del Parlamento.

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