Il governo verso rinnovo di voucher e Piano Sud
Le misure. L’incognita del nuovo corso all’Ice dopo le dimissioni di Scannavini
Nelle scelte di intervento per il made in Italy, almeno per ora, sembra prevalere la continuità. Con un’incognita da verificare strada facendo: il riassetto al vertice dell’Ice.
Il documento condiviso da tutti i ministri coinvolti nella cabina di regia per l’internazionalizzazione va in questa direzione: si punta a una terza edizione dei voucher destinati alle imprese che assumono dei manager a tempo per l’export. Le prime due edizioni sono state avviate rispettivamente nel 2015 e nel 2017 e hanno aiutato una serie di piccole imprese sprovviste di competenze interne per tentare la strada dei mercati esteri. La nuova edizione potrebbe però cambiare in qualche aspetto, con uno schema che ad esempio incentivi aggregazioni e percorsi di collaborazione, lungo filiere e reti, anche tra imprese di dimensioni diverse.
Nel contempo la cabina di regia parla di un “temporary digital manager”, per facilitare progetti di digitalizzazione ed e-commerce orientati all’export. Un’iniziativa che si incrocia con le misure che dovrebbero vedere la luce nella manovra finanziaria nell’ambito del nuovo piano Impresa 4.0. Va in continuità anche l’idea di rinnovare, potenziandolo, il Piano Export Sud che è ancora precedente. La prima edizione infatti partì nel 2014, a cavallo dei governi LettaRenzi, con Riccardo Monti alla guida dell’Ice.
Proprio il futuro dell’Agenzia Ice sarà tuttavia un elemento da tenere in considerazione nei prossimi mesi. La settimana scorsa si è dimesso il presidente e amministratore delegato, Michele Scannavini. «La natura fiduciaria dell’incarico», ha spiegato, ha portato alla decisione di «lasciare al Governo la facoltà di nominare la persona ritenuta da loro più idonea a perseguire le strategie e i programmi del nuovo esecutivo». Probabile che il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio voglia segnare una discontinuità e individuare un suo uomo di fiducia. Al nuovo vertice dell’Ice spetterà tradurre in dettagli operativi le indicazioni della cabina di regia. Intanto prosegue il Road show per l’internazionalizzazione organizzato dall’Agenzia: domani la tappa di Prato, il 14 novembre quella di Foggia.
Il piano condiviso dai ministri nelle scorse settimane parte da una quindicina di macro-settori prioritari. Nell’elenco ci sono manifattura meccanica e tecnologie industriali, agroalimentare, beni di consumo, infrastrutture e costruzioni, scienze della vita (sanitario, farmaceutico, biotech), cybersecurity, industrie culturali, tecnologie per l’energia verde, crocieristico e navale, oil&gas. Poi i settori del government to government: energia, aerospazio e difesa. Per agganciare i trend crescenti in questi settori, il documento indica anche alcuni eventi chiave. Il primo è l’Expo 2020 di Dubai. Per questo appuntamento, viene definita una priorità assicurare le «necessarie risorse pubbliche per la realizzazione in tempo utile del Padiglione nazionale», affiancandovi fondi privati.
Per i settori a maggiore potenziale innovativo, invece, un’attenzione particolare va agli Innovation Days Usa, agli eventi che saranno collegati al piano Made in China 2025 e più in generale ad iniziative che permetteranno di mettersi in luce in India e Russia nel campo della tecnologia avanzata per la manifattura.