PIAZZA AFFARI, RADDOPPIA LO «SCONTO» SULL’EUROPA
Piazza Affari sempre più distante dal resto d'Europa. Da metà maggio a oggi l'indice ha perso circa il 14,7% a fronte di un 2,4% dell'indice europeo. Un dietrofront, innescato dalle tensioni sullo spread che hanno accompagnato la formazione dell'esecutivo giallo verde, in controtendenza rispetto quanto visto i primi mesi dell'anno quando il listino milanese si era distinto in Europa sulla spinta di un rilancio degli utili societari. Le previsioni sull'andamento degli utili restano positive per la Borsa di Milano ma i corsi di Borsa sono in frenata. Questo andamento divergente si è tradotto in una netta flessione dei multipli. Se a inizio anno l'indice Ftse Mib viaggiava mediamente su un rapporto prezzo/utili attesi di 13 volte oggi si è scesi a 10. Nel resto d'Europa si viaggia su un rapporto di 13.7 volte. Lo sconto della Borsa di Milano rispetto agli altri listini europei si è così ridotto dal 18% di inizio anno al 36% attuale. Un raddoppio frutto dell'incertezza politica.
L'altra spada di Damocle che pende sull'Italia è poi quella del rating. A fine ottobre si pronunceranno sul merito di credito dell'Italia sia Moody's sia Standard & Poor's e le probabilità di una bocciatura sono molto elevate. Moody's, che a maggio ha rivisto in negativo le prospettive sull'Italia, potrebbe tagliare il giudizio, attualmente a Baa2, portandolo a Baa3. A un passo dal livello “junk” (spazzatura) con cui vengono classificati i titoli speculativi.