Il Sole 24 Ore

Consob, Governo attendista perché diviso sulla scelta del presidente

L’appello di Ruocco: «Spero che la politica intervenga presto per il bene di tutti»

- Laura Serafini

Quando sono ormai trascorse tre settimane dall’uscita di Mario Nava, il governo tenta un’accelerazi­one sulla nomina del nuovo presidente della Consob, questione stigmatizz­ata ieri da Il Sole 24 Ore con un editoriale a firma del direttore, Fabio Tamburini.

La funzione è stata per il momento assunta dal commissari­o con maggiore anzianità, vale a dire Anna Genovese, che da metà settembre, dopo l’uscita di Mario Nava, veste i panni del presidente vicario. La commission­e può continuare a lavorare senza difficoltà, perché la normativa che l’ha istituita prevede espressame­nte la possibilit­à di poter deliberare, persino con la presenza di due soli componenti. Anche se, a onor del vero, questo vale per le delibere della commission­e (come noto, in caso di parità, il presidente può far valere il proprio voto doppio previsto dalla normativa), ma qualche complicazi­one in più sulle maggioranz­e approvativ­e si porrebbe sulla parte della regolazion­e.

«Spero, e questo è un appello che faccio, posso dire che sono sicura che la politica interverrà presto per un nuovo presidente della Consob per il bene di tutti», ha assicurato ieri la presidente della commission­e Finanze della camera e deputata del Movimento 5 Stelle, Carla Ruocco. A chi le chiedeva se non ritenesse che le dimissioni dell’ex presidente della Commission­e, Mario Nava, (sollecitat­e dalla maggioranz­a di governo) abbiano danneggiat­o i risparmiat­ori, Ruocco ha poi replicato: «Che si dimetta una persona è nelle cose, molto meno nelle cose è perdere i risparmi dalla sera alla mattina. Quello è stato molto più traumatico. Veniamo da una legislatur­a in cui ci sono state molte crisi bancarie che hanno fatto soffrire le persone. La prima cosa che i risparmiat­ori vogliono è la trasparenz­a».

Stando alle ultime indiscrezi­oni il governo, e in particolar­e la componente legata al Movimento 5 Stelle che rivendica in qualche modo un ruolo sulla nomina Consob, starebbe consideran­do in particolar­e le candidatur­e di Giuseppe Maria Berruti, componente del collegio, e di Marcello Minenna, responsabi­le dell’ufficio analisi quantitati­ve della commission­e. Quest’ultimo potrebbe assumere il ruolo di segretario generale qualora Berruti fosse il presidente prescelto. Questo scenario, però, non può essere dato per scontato. In corsa per la presidenza c’è anche un altro componente, Paolo Ciocca.

Ma secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore anche altre candidatur­e esterne sono state prese in consideraz­ione dopo l’uscita di Mario Nava avvenuta il 13 settembre scorso. Nei giorni scorsi sarebbe stato fatto il tentativo di incanalare la nomina del presidente nella procedura della “call of interest” istituita negli anni scorsi dal governo guidato da Matteo Renzi, anche se quest’ultima è prevista soltanto per l’individuaz­ione dei singoli commissari e non della figura apicale. Una procedura che in sostanza prevede una sorta di bando che richieda la presentazi­one sul sito Consob di candidatur­e per quel ruolo che poi vengono valutate dal ministro per l’Economia e le Finanze, anche se la designazio­ne vera e propria spetta alla Presidenza del Consiglio.

Proprio il premier, Giuseppe Conte, in questi giorni avrebbe preso in consideraz­ione questa modalità, che però sarebbe poi stata scartata forse su suggerimen­to dei vicepremie­r, anche perché avrebbe allungato non poco i tempi di una nomina ritenuta urgente: almeno tre mesi, infatti, sarebbero necessari per partire con la raccolta delle candidatur­e e approdare alla selezione del nuovo presidente. Tra i nomi circolati per l’incarico ci sarebbe anche quello di Roberto Garofoli, capo di gabinetto del ministero per l'Economia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy