Il welfare della terza età vale mille euro al mese
La presenza dei pensionati in casa è determinante per il 37% degli italiani L’aiuto in molti casi rappresenta un vero ammortizzatore sociale
Un nonno su tre contribuisce a far quadrare i bilanci familiari. L’aiuto che i 12 milioni di nonni e nonne d’Italia danno a figli e nipoti è un mix fra contributi diretti ed economici, che vale (stime Coldiretti) almeno mille euro al mese.
Un nonno su tre contribuisce a far quadrare i bilanci familiari. L’aiuto che i dodici milioni di nonni e nonne d’Italia danno a figli e nipoti è un mix fra contributi diretti ed economici. Rappresentano un pilastro del welfare familiare e un’ammortizzatore sociale per le tante famiglie italiane rimaste indietro per la crisi o la perdita del lavoro. E garantiscono servizi che il welfare pubblico non sempre offre.
In servizio 24 ore su 24, a disposizione per piccole e grandi emergenze, accompagnano e riprendono i nipoti a scuola, controllano che abbiano fatto i compiti, sono in prima linea per portarli in palestra o in piscina. Fanno anche gli chef in famiglia - spesso pagando la spesa - e portano a spasso anche il cane di casa.
Una rilevazione online di Coldiretti - compiuta in occasione della Festa dei nonni di ieri - attesta che la presenza di un pensionato in casa viene considerata dal 37% degli italiani un fattore determinante per contribuire al reddito familiare. Questo nonostante il 63,1% dei pensionati, secondo i dati Inps, abbia un assegno di 750 euro al mese. Il 35%, poi, guarda ai nonni come a un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico. Il 17% ne apprezza i consigli e l’esperienza, il 4% si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico. Solo un 7% considera i pensionati un peso o un ostacolo. In generale i nonni rappresentano un valore aggiuto nella vita della famiglia. «La presenza dei nonni – sottolinea Coldiretti – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case».
Secondo Coldiretti i nonni pensionati dedicano in media 3 ore al giorno ai figli e ai nipoti per un valore economico che l’associazione «stima in mille euro al mese, al quale poi si aggiungono anche aiuti sulle bollette, sulla spesa alimentare e qualche regalo per i nipoti». Già tre anni fa uno studio Censis e Future Concept Lab attestava che gli anziani trainano i consumi. Per la prima volta nel 2015 la spesa per consumi delle coppie con un capofamiglia anziano (over 65 anni) risultò superiore (di circa 1.200 euro l’anno in più) rispetto a quella delle coppie con un giovane capofamiglia (18-34 anni).
Sempre in occasione della festa dei nonni, ProntoPro, portale dei servizi con oltre300mila professionisti iscritti, ha calcolato lo stipendio medio ideale che spetterebbe ai nonni se dovessero essere pagati per il loro prezioso supporto alla famiglia. E così, quantificando il ruolo di animatore, chef, colf, ma anche quello di dog sitter, autista, tutor di supporto, hanno quantificato uno stipendio ideale di circa 2mila euro al mese, ampiamente superato se si calcola anche il ruolo di counselor richiesto tutte le volte che i nipoti si trovano in difficoltà o hanno bisogno di consigli e quello di event planner, ricoperto quando si organizzano pranzi e cene di famiglia. E non dimenticando il ruolo di supplenza immediata, quando i nonni entrano in scena per urgenze improvvise e impreviste.
Infodata sul sito del Sole 24 Ore ricorda inoltre che, stando ai dati Eurostat, l’Italia è il paese con il più alto tasso di over 65 rispetto alla popolazione fra i 15 e i 64 anni. Il 35% degli italiani nel 2017 ha più di 65 anni, cinque punti sopra rispetto alla media europea.
Il “Bilancio di welfare delle famiglie italiane” curato da Mbs consulting ha invece ricostruito l’industria del welfare alimentata dalla spesa familiare, che vale 109,3 miliardi, il 6,5% del Pil. Le famiglia con minori sostengono una spesa per la baby sitter, quantificata in 2.324 euro l’anno (2,1 miliardi se ne vanno solo per le baby sitter). Fra le motivazioni di chi utilizza le baby sitter il report segnala che il 19,7% dichiara di chiamarle «quando non sono disponibili i nonni» . E fra le motivazioni di chi non utilizza baby sitter il 32% dichiara: «ci aiutano i familiari».
Se per le famiglie dei ragazzi italiani i nonni sono la principale figura cui si può fare ricorso (62,9%), il Rapporto annuale Istat 2018 attesta che i ragazzi stranieri possono contare sui nonni solo nel 27,1% dei casi, a causa di una rete familiare più ristretta. E sono nonni sempre più social. Secondo uno studio del Centro Pew per la ricerca di Washington - think tank statunitense che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografici su Stati Uniti mondo - il 48% degli adulti oltre 65 anni anni utilizza regolarmente Facebook e il 22% di over 50 anni ha un profilo Pinterest. C’è poi una piccola percentuale di over 65 che usa Instagram (4%), Twitter (6%) e Linkedin (12%).