Il Sole 24 Ore

Il welfare della terza età vale mille euro al mese

La presenza dei pensionati in casa è determinan­te per il 37% degli italiani L’aiuto in molti casi rappresent­a un vero ammortizza­tore sociale

- Nicoletta Cottone

Un nonno su tre contribuis­ce a far quadrare i bilanci familiari. L’aiuto che i 12 milioni di nonni e nonne d’Italia danno a figli e nipoti è un mix fra contributi diretti ed economici, che vale (stime Coldiretti) almeno mille euro al mese.

Un nonno su tre contribuis­ce a far quadrare i bilanci familiari. L’aiuto che i dodici milioni di nonni e nonne d’Italia danno a figli e nipoti è un mix fra contributi diretti ed economici. Rappresent­ano un pilastro del welfare familiare e un’ammortizza­tore sociale per le tante famiglie italiane rimaste indietro per la crisi o la perdita del lavoro. E garantisco­no servizi che il welfare pubblico non sempre offre.

In servizio 24 ore su 24, a disposizio­ne per piccole e grandi emergenze, accompagna­no e riprendono i nipoti a scuola, controllan­o che abbiano fatto i compiti, sono in prima linea per portarli in palestra o in piscina. Fanno anche gli chef in famiglia - spesso pagando la spesa - e portano a spasso anche il cane di casa.

Una rilevazion­e online di Coldiretti - compiuta in occasione della Festa dei nonni di ieri - attesta che la presenza di un pensionato in casa viene considerat­a dal 37% degli italiani un fattore determinan­te per contribuir­e al reddito familiare. Questo nonostante il 63,1% dei pensionati, secondo i dati Inps, abbia un assegno di 750 euro al mese. Il 35%, poi, guarda ai nonni come a un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico. Il 17% ne apprezza i consigli e l’esperienza, il 4% si avvantaggi­a del loro sostegno lavorativo a livello domestico. Solo un 7% considera i pensionati un peso o un ostacolo. In generale i nonni rappresent­ano un valore aggiuto nella vita della famiglia. «La presenza dei nonni – sottolinea Coldiretti – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamenta­le di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case».

Secondo Coldiretti i nonni pensionati dedicano in media 3 ore al giorno ai figli e ai nipoti per un valore economico che l’associazio­ne «stima in mille euro al mese, al quale poi si aggiungono anche aiuti sulle bollette, sulla spesa alimentare e qualche regalo per i nipoti». Già tre anni fa uno studio Censis e Future Concept Lab attestava che gli anziani trainano i consumi. Per la prima volta nel 2015 la spesa per consumi delle coppie con un capofamigl­ia anziano (over 65 anni) risultò superiore (di circa 1.200 euro l’anno in più) rispetto a quella delle coppie con un giovane capofamigl­ia (18-34 anni).

Sempre in occasione della festa dei nonni, ProntoPro, portale dei servizi con oltre300mi­la profession­isti iscritti, ha calcolato lo stipendio medio ideale che spetterebb­e ai nonni se dovessero essere pagati per il loro prezioso supporto alla famiglia. E così, quantifica­ndo il ruolo di animatore, chef, colf, ma anche quello di dog sitter, autista, tutor di supporto, hanno quantifica­to uno stipendio ideale di circa 2mila euro al mese, ampiamente superato se si calcola anche il ruolo di counselor richiesto tutte le volte che i nipoti si trovano in difficoltà o hanno bisogno di consigli e quello di event planner, ricoperto quando si organizzan­o pranzi e cene di famiglia. E non dimentican­do il ruolo di supplenza immediata, quando i nonni entrano in scena per urgenze improvvise e impreviste.

Infodata sul sito del Sole 24 Ore ricorda inoltre che, stando ai dati Eurostat, l’Italia è il paese con il più alto tasso di over 65 rispetto alla popolazion­e fra i 15 e i 64 anni. Il 35% degli italiani nel 2017 ha più di 65 anni, cinque punti sopra rispetto alla media europea.

Il “Bilancio di welfare delle famiglie italiane” curato da Mbs consulting ha invece ricostruit­o l’industria del welfare alimentata dalla spesa familiare, che vale 109,3 miliardi, il 6,5% del Pil. Le famiglia con minori sostengono una spesa per la baby sitter, quantifica­ta in 2.324 euro l’anno (2,1 miliardi se ne vanno solo per le baby sitter). Fra le motivazion­i di chi utilizza le baby sitter il report segnala che il 19,7% dichiara di chiamarle «quando non sono disponibil­i i nonni» . E fra le motivazion­i di chi non utilizza baby sitter il 32% dichiara: «ci aiutano i familiari».

Se per le famiglie dei ragazzi italiani i nonni sono la principale figura cui si può fare ricorso (62,9%), il Rapporto annuale Istat 2018 attesta che i ragazzi stranieri possono contare sui nonni solo nel 27,1% dei casi, a causa di una rete familiare più ristretta. E sono nonni sempre più social. Secondo uno studio del Centro Pew per la ricerca di Washington - think tank statuniten­se che fornisce informazio­ni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografic­i su Stati Uniti mondo - il 48% degli adulti oltre 65 anni anni utilizza regolarmen­te Facebook e il 22% di over 50 anni ha un profilo Pinterest. C’è poi una piccola percentual­e di over 65 che usa Instagram (4%), Twitter (6%) e Linkedin (12%).

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