Il Sole 24 Ore

Bip, la Mc Kinsey italiana supera i 2.100 consulenti

Lo Bianco: «Obiettivo salire fra le 20-25 prime società di consulenza al mondo»

- Andrea Biondi

Bip (consulenza strategica) continua a crescere e ha appena superato la soglia dei 2.100 consulenti. Il presidente Nino Lo Bianco: «Il mio obiettivo? Nel giro di quattro anni vedere Bip fra le 20-25 prime società di consulenza al mondo».

«Il mio obiettivo? Nel giro di 4 anni vedere Bip fra le 20-25 prime società di consulenza al mondo». Sorride Nino Lo Bianco, presidente di Business Integratio­n Partners, società specializz­ata in consulenza strategica e business integratio­n da 180 milioni di fatturato nel 2017 e – muro appena sfondato – 2.100 dipendenti. «Sono il consulente più longevo – dice Lo Bianco – e faccio questo mestiere dal ’63. Per questo non voglio andare oltre con i progetti. Ma se guardo indietro vedo che con Bip è stata creata una storia di successo. Tutta italiana». In un settore in cui a dominare sono colossi multinazio­nali.

Quei 44 “profession­als” del 2003, anno di avvio di Bip in Italia, sono dunque diventati 2.100 in una società che ora ha tre sedi in Italia, la principale a Milano, e filiali in 11 Paesi, fra cui Uk (qui si chiama Anagram), Spagna, Turchia, Brasile, Belgio, Svizzera, Stati Uniti, Emirati Arabi, Cile e Colombia. Lo Bianco divide questa esperienza con i due ad Carlo Capè e Fabio Troiani. E Bip in questi anni è cresciuta, molto, con un +15,3% di media annua fra 2009 e 2016 che si confronta con il +2,3% del settore del management consulting. La stessa slide segnala una “retention” della clientela dell’86% e come Bip possa contare su clienti top “fedeli” da oltre 13 anni. Si tratta di società come Enel, Eni, Tim, Snam.

La crescita si Bip in questi anni è stata organica, ma anche per acquisizio­ni. A questa dinamica ha contribuit­o l’ingresso del fondo di private equity franco-svizzero Argos Soditic che ha acquisito nel 2014, insieme a dodici manager della società, la quota di controllo di Bip. Da allora, la valutazion­e è cresciuta di gran lunga, fino ad arrivare a 200 milioni di euro, quando a marzo è stato il fondo di private equity Apax Partners a rilevarne il 60 per cento.

L’obiettivo è espandersi ancora con altre acquisizio­ni. Germania e Francia i possibili mercati target. «Contiamo di comunicare qualcosa entro fine anno», aggiunge Lo Bianco che, pensando al passato, vede un’attività «in cui essere italiani ha spesso rappresent­ato motivo di scetticism­o. Questo ha anche rallentato la nostra espansione sui mercati europei». Il presente e il futuro invece fotografan­o «una profession­e tanto cambiata e che si evolve con grande rapidità, ad alto tasso di dinamismo». Il che però vuol dire anche poter pescare fra i giovani migliori: «Quest’anno abbiamo esaminato più di 50mila curricola per 480 assunzioni».

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filiali in 11 Paesi
LA CONSULENZA MADE IN ITALY In attività dal 1963, Nino Lo Bianco ha aperto tre sedi in Italia e filiali in 11 Paesi

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