L’effetto Italia affossa l’euro Spread oltre 300, BTp al 3,4%
Le tensioni sul debito italiano indeboliscono la moneta unica che va a 1,15 dollari. Piazza Affari riduce le perdite dopo le parole del premier Conte: «L’euro è irrinunciabile»
La volatilità su azioni e titoli di Stato italiani continua ad essere l’unico “punto fermo” in questo momento sui mercati. Per la terza seduta di fila lo spread BTp-Bund è salito arrivando a superare anche la soglia dei 300 punti come non accadeva dal 2013 (chiudendo a 303). Il rendimento dei decennali ha terminato al 3,4% (come non accadeva dal 2014) mentre i titoli a due anni sono saliti all’1,4%. Restano ancora lontani dai 10 anni (e questo è un dato positivo perché è il segnale che la curva del debito non si stia pericolosamente appiattendo) ma si tratta in ogni caso di un aumento di 60 punti base in tre sedute.
Mentre gli investitori attendono i dettagli del Nadef (l’aggiornamento del documento di economia e finanza e in particolare le voci di spesa del deficit al 2,4% del Pil che il governo intende mettere a budget per il 2019) a muovere i mercati sono le dichiarazioni dei politici, le stesse che hanno fatto prima salire e poi arretrare lo spread nel turbolento mese di agosto. In mattinata il presidente leghista della Commissione bilancio della Camera Claudio Borghi ha rievocato l’ipotesi di un’uscita dall’euro sottolineando la necessità per il Paese di avere «una propria moneta». Parole che oltre a riportare lo spread in area 300 punti hanno probabilmente contribuito a uno sgonfiamento dell’euro che è sceso fino a 1,15 (di oltre mezzo punto percentuale) nei confronti del dollaro. Alcuni operatori hanno interpretato questo movimento come l’abbozzo di un possibile contagio. «Finché si muove solo lo spread BTp-Bund è un conto, ma se le tensioni sulla carta italiana condizionano anche l’andamento della divisa unica è un altro», commenta un trader.
Intorno a mezzogiorno il quadro è migliorato dopo che i mercati hanno digerito le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha gettato acqua sul fuoco ribadendo su Facebook che «l’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea e dell’Unione Monetaria e ci tengo a ribadirlo: l’euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile». Lo stesso ha poi aggiunto che «qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del governo che presiedo, perché non contemplata nel contratto posto a fondamento di questa esperienza di governo».
Nel finale di seduta mentre Piazza Affari ha arginato le perdite della giornata (il Ftse Mib ha chiuso a -0,23% dopo un picco al ribasso a -1,5%) lo spread BTp-Bund è tornato a salire puntando nuovamente area 300 (dopo che si era ridimensionato a quota 285). Probabilmente gli investitori non hanno gradito altre dichiarazioni pepate, questa volta arrivate dal vicepremier Salvini che, riferendosi a quanto detto il giorno prima dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker (che ha paventato una crisi in stile Grecia e la fine dell’euro in caso di mancato rispetto delle regole da parte dell’Italia) ha dichiarato: «Parlo con persone sobrie che non fanno paragoni che non stanno né in cielo né in terra».
È evidente che finché i toni tra il governo italiano e i rappresentanti delle istituzioni europee resteranno aspri improntati allo scontro, la volatilità potrebbe continuare a farla da padrona. Tra i dubbi degli investitori ci sono infatti, oltre al contenuto del Def e alla qualità della spesa prevista (quanto andrà agli investimenti e quanto invece alla spesa corrente), c’è l’incertezza sulla disponibilità del governo a trattare con l’Ue su eventuali (e probabili) proposte di aggiustamento alla manovra di bilancio. Da quanto ascoltato ieri pare proprio che le due parti siano ancora distanti. E lo spread, ma anche l’euro (elemento di novità dell’ultima seduta) non stanno a guardare.
Sullo sfondo gli Stati Uniti corrono per la loro strada con l’indice Dow Jones che ieri ha aggiornato il nuovo massimo di tutti i tempi.
á@vitolops