Medici, con «quota 100» sarà esodo
Il ritorno alle pensioni di anzianità con “quota 100” rischia di provocare un esodo tra medici e dirigenti sanitari ospedalieri: circa 70mila camici bianchi in uscita fino al 2023, sugli attuali 110mila e 500 in servizio. A lanciare l’allarme è il sindacato dei medici Anaao Assomed che somma le 45mila uscite maturate dopo il varo della legge Fornero agli ulteriori 25mila che dovrebbero uscire con 62 anni e 38 di contributi. «Superato lo scalone creato dalla Fornero - si legge nell’analisi - i medici e i dirigenti sanitari abbandonano il lavoro con una età media di 65 anni, grazie anche ai riscatti degli anni di laurea e specializzazione. La riforma prevista dall’attuale governo determinerà in un solo anno l’acquisizione del diritto al pensionamento di ben 4 scaglioni. Diritto che verrà largamente esercitato visto il disagio lavorativo per la riduzione dell’organico».
A peggiorare la situazione, dice Anaao Assomed, è che non basteranno i giovani neo specialisti a sostituire gli ospedalieri in uscita. «Ma soprattutto - aggiungono - è a rischio la qualità generale del sistema, perché i processi previdenziali saranno così rapidi e drastici da impedire il trasferimento di esperienze e di pratica clinica». Il sindacato insomma richiama l’Esecutivo alle sue responsabilità: «Chi ha responsabilità di governo ha il dovere etico di spiegare come intende affrontare questa situazione». Tra il 2010 e il 2016 i medici e i dirigenti sanitari in servizio sono già diminuiti di oltre 7.000 unità.
USCITE FINO AL 2023
L’esodo dei medici fino al 2023 con il ritorno a quota 100: 45mila uscite con i requisiti della Fornero e 25mila con 62 anni e 38 di contributi