Il Sole 24 Ore

Audiovisiv­o, produttori in allarme sul tax credit

- —Andrea Biondi

«Il sistema Paese fatica a funzionare. Si producono provvedime­nti lungimiran­ti, ma in fase attuativa rischiano di disperders­i e vanificare tutti gli sforzi fatti. Nel caso del tax credit per le produzioni audiovisiv­e il ministero dei Beni culturali ha ottemperat­o ai suoi aspetti organizzat­ivi, ma a oggi nessun produttore può avere accesso al tax credit». Il presidente dell’associazio­ne di produttori televisivi Giancarlo Leone lancia l’allarme su quello che ritiene «un problema importante per il settore». Il tutto, spiega Leone, perché «manca un codice tributo che deve essere comunicato dall’Agenzia delle Entrate al Mibact». Un inghippo che «sta fermando l’applicazio­ne di quanto previsto dalla Legge di riforma per il cinema e l’audiovisiv­o, la legge Franceschi­ni» che quanto a tax credit prevede fino al 30% per costo complessiv­o di produzione – televisiva, ma anche cinematogr­afica – per una dote «di 128 milioni complessiv­i per il 2018». Secondo fonti vicine agli ambienti del Mibact, il Ministero avrebbe ben chiaro il problema, si sta facendo pressione sul tema all’agenzia delle Entrate e comunque si sta lavorando in sinergia a livello ministeria­le. Nelle more, qualsiasi scadenza dei termini dovrebbe essere prorogata.

L’inghippo. il presidente Apt Giancarlo Leone: Tutto fermo per un codice tributo

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