Marcegaglia, finanziamento da 550 milioni di euro
La linea di credito «favorirà lo sviluppo anche attraverso possibili acquisizioni»
Marcegaglia Steel, holding industriale del gruppo Marcegaglia guidato da Antonio ed Emma Marcegaglia, ha sottoscritto un finanziamento a sei anni di 550 milioni di euro, superiore alla richiesta iniziale di 450 milioni di euro, con un pool di dieci banche (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Bmps, BNP Paribas, Bper Banca, Crédit Agricole Cariparma, Banca Carige, Banca Popolare di Sondrio, Cdp). Lo comunica con una nota.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo (attraverso Banca Imi), UniCredit e Banco Bpm hanno agito come global coordinator e «joint mandated lead arranger» insieme a Bnp Paribas, quest’ultima nel ruolo di joint mla. Banca Imi sarà inoltre «banca agente» del pool. «La nuova facility - spiega la società - è finalizzata a creare nuova liquidità e a migliorare il profilo temporale del debito rafforzando la capital structure del Gruppo e conferendo, al contempo, flessibilità per affrontare le nuove sfide del mercato». Il nuovo finanziamento «messo a disposizione dalle banche di relazione supporta il gruppo industriale mantovano, leader mondiale nella trasformazione dell’acciaio, favorendo i suoi programmi di sviluppo nel settore metalsiderurgico anche attraverso nuove possibili acquisizioni e alleanze». L’operazione è stata curata dagli studi legali Gop e Legance.
Questo finanziamento segue un’analoga operazione sottoscritta a marzo del 2016, a sette anni, per 492,5 milioni.
Antonio Marcegaglia ha recentemente confermato che l’azienda mantovana è «interessata a guardarlo con attenzione un processo di possibile cessione» di Acciai speciali Terni da parte di ThyssenKrupp, «quando sarà avviato». Proprio ieri i sindacati hanno incontrato i vertici di Ast per fare il punto sul piano industriale: nel quadriennio 2014-2018 l’azienda ha speso 191 milioni di euro, 21 in più rispetto a quanto sottoscritto nell’accordo sindacale del 3 dicembre 2014.