In Italia a fine mese il tagliando all’intesa sui turni di lavoro
Si incontreranno il prossimo 25 ottobre Amazon e sindacati a Castel San Giovanni. Un incontro per “fare il tagliando” all’accordo su turni e organizzazione del lavoro che il colosso dell’e-commerce e i rappresentanti del sito in provincia di Piacenza hanno raggiunto a maggio. L’intesa nei fatti ha rappresentato un punto di svolta nei rapporti fra azienda e sindacati che proprio dell’“astronave” – così qualcuno ha battezzato il fulfillment center piacentino che occupa lo spazio di 14 campi da calcio – hanno fatto il teatro di due scioperi alla fine dello scorso anno. Uno di questi, peraltro, durante il Black Friday, fra i principali appuntamenti per l’e-commerce.
L’accordo – per 12 mesi dal 17 giugno con verifica dopo 4 mesi – vale solo per i lavoratori di Castel San Giovanni (intorno ai 1.700 diretti, ai quali durante i periodi di picco si aggiungono fino a 2mila lavoratori “green badge”, a somministrazione). Del resto però è a Castel San Giovanni che i sindacati, entrati con le proprie Rsa due anni fa, hanno ingaggiato un corpo a corpo con l’azienda sfociato poi nei due scioperi su un combinato disposto di rivendicazioni economiche, da una parte, e relative alle condizioni di lavoro, dall’altra, ritenute insostenibili. Questione controversa quest’ultima, con il colosso dell’e-commerce che rifiuta una simile visione ribadendo di avere politiche a favore dei lavoratori come il “The Offer”: aiuti economici per chi vuole cambiare che partono ogni anno, alla fine del picco natalizio. «Ci incontreremo e vedremo lo stato di avanzamento», dice Francesca Benedetti (Fisascat Cisl Parma e Piacenza). «Certo, quel che accaduto negli Usa e in Uk (si veda articolo a lato, ndr) mi fa dire: magari. A parte l’accordo sui turni, che è stata una parentesi felice, l’azienda si chiude a riccio su tutto». Dal canto suo Fiorenzo Molinari (Filcams-Cgil) commenta: «Spero che Amazon abbia per i lavoratori la stessa attenzione che ha per i clienti».
Amazon ha dichiarato di aver investito dal 2010 oltre 1,6 miliardi creando una rete di centri (4 poli di distribuzione e 11 depositi di smistamento) con dipendenti a tempo indeterminato che cresceranno dagli attuali 3.500 a 5.200 entro fine anno. Ora, accanto all’accordo relativo al sito di Castel San Giovanni – dove i lavoratori sono inquadrati con il contratto del commercio mentre negli altri siti il contratto è quello della logistica – c’è tutto il tema dell’esito dei controlli dell’Ispettorato del lavoro proprio a Castel San Giovanni. Risultato: 1.300 interinali da assumere; cifra poi salita a 1.900. Per ora Amazon sta discutendo con l’Ispettorato in un dialogo in cui non ha accettato, evidentemente, la sanzione. E quanto all’innalzamento dei salari minimi decisi negli Usa, «ogni Paese – commentano da Amazon Italia – è differente. In Italia i salari minimi sono stabiliti su base annuale o mensile e vengono stabiliti dai contratti collettivi nazionali. I salari dei dipendenti Amazon in Italia si collocano tra i più alti del settore della logistica e comprendono anche benefit quali sconti sugli acquisti su Amazon.it, assicurazioni sanitarie e cure mediche private».