Riace, agli arresti domiciliari il sindaco dell’«accoglienza»
Sull’accusa di associazione il Gip frena: «È solo un diffuso malcostume»
«La gestione opaca dei fondi destinati all’accoglienza di cittadini extracomunitari» e «matrimoni combinati» per garantire la permanenza in Italia di migranti, porta il sindaco di Riace, Domenico Lucano, agli arresti domiciliari.
La Procura della Repubblica di Locri accusa il primo cittadino simbolo di accoglienza - di favoreggiamento all’immigrazione clandestina: avrebbe promosso una associazione per delinquere, allo scopo di catalizzare fondi destinati al finanziamento dei centri Sprar, Msna e Cas per farli arrivare ad associazioni a lui vicine, come Città Futura.
Le ipotesi, però, sono state stroncate dal gip Domenico Di Croce, che nell’ordinanza riduce l’associazione a un «diffuso malcostume che non si è tradotto in alcuna delle ipotesi delineate dagli inquirenti». Ben sette reati, relativi alla turbativa dei procedimenti per l’assegnazione dei servizi di accoglienza sono stati rigettati, così come 14 richieste di arresto che i pm non sono riusciti a ottenere. Per il gip, buona parte dell’indagine - che riguarda fatti avvenuti tra il 2014 e il 2017 - sarebbe basata su congetture, errori procedurali e inesattezze. Secondo il giudice, infatti, le ipotesi sui servizi di accoglienza sono così «vaghe e generiche» da rendere il capo d’imputazione «inidoneo a rappresentare una contestazione». Per quanto riguarda l’accusa di truffa aggravata, il gip ritiene che il contenuto delle intercettazioni «lascia trasparire una modalità quanto meno opaca delle somme destinate agli operatori privati» ma, al di là di questa considerazione, gli inquirenti «sembrano incorsi in un errore tanto grossolano da pregiudicare irrimediabilmente la validità dell’assunto accusatorio». Di fatto, dice sempre il gip, viene individuato l’ingiusto profitto nel totale delle somme incassate dalle cooperative, quando invece andava individuato nella differenza tra il totale e le spese realmente sostenute».
Fin qui la stroncatura. Tuttavia lo stesso gip ritiene che ci sia stata una «gestione quantomeno opaca e discutibile dei fondi destinati all’accoglienza di cittadini extracomunitari», indicando Lucano «come soggetto avvezzo a muoversi sul confine tra lecito e illecito».
L’arresto ha scatenato una valanga di polemiche. Il ministro Matteo Salvini ha scritto su Twitter: «Chissà cosa diranno Saviano e tutti i buonisti». Il vicepremier Luigi Di Maio esorta a non «enfatizzare modelli quando poi finiscono arrestati». Più garantista il presidente della Camera Roberto Fico: «Quando inizierà il processo ci sarà il dibattimento e si arriverà a una verità. Al momento non c’è». Il segretario del Pd Maurizio Martina dice di provare «vergogna» per Salvini e un Governo che «speculano su un’inchiesta per nascondere il disastro che stanno compiendo».