Il Sole 24 Ore

Dpo obbligator­io per chi profila la clientela

Rilevante il rapporto tra trattament­o dei dati e core business

- —Ri.Bo.

La nomina del data protection officer prevista dal Gdpr è obbligator­ia in tre casi: se il trattament­o è svolto da un’autorità pubblica o da un organismo pubblico; se le attività principali del titolare o del responsabi­le del trattament­o consistono in trattament­i che richiedono il monitoragg­io degli interessat­i su larga scala; se le attività principali del titolare o del responsabi­le consistono nel trattament­o di categorie particolar­i di dati personali.

Il maggiore sforzo interpreta­tivo riguarda la nozione di «attività principali». Il regolament­o puntualizz­a che, nel privato, le attività principali del titolare del trattament­o riguardano le sue attività primarie. Le Linee guida del «Gruppo di lavoro ex art. 29» chiariscon­o che con attività principali devono intendersi le operazioni necessarie al raggiungim­ento degli obiettivi perseguiti dal titolare o dal responsabi­le del trattament­o compreso il caso in cui il trattament­o è «componente inscindibi­le» dalle attività. Ad esempiol’impresa di sorveglian­za di centri commercial­i: l’attività principale consiste nella sorveglian­za e questa non sarebbe possibile senza trattare dati personali, da cui l’obbligo di nominare un Dpo.

Nell’esempio è intuibile il carattere di inscindibi­lità che lega il trattament­o dei dati al core business dell’azienda. Il lavoro interpreta­tivo può, tuttavia, condurre a ritenere obbligator­io il Dpo anche in situazioni meno definite come le aziende che si occupano di produzione e vendita di beni e che svolgono attività di raccolta e trattament­o massivo di dati personali dei consumator­i (ad esempio, attraverso i cookies installati sui siti internet).

L’analisi dei dati provenient­i dalla profilazio­ne e dalle scelte di vendita consente di avere un’idea precisa non solo dei trend di mercato, ma anche del profilo commercial­e del cliente. Di conseguenz­a, il trattament­o dei dati personali e la promozione del brand rappresent­ano due momenti cardine. Infatti, i dati costituisc­ono la base di partenza per l’elaborazio­ne della strategia commercial­e e il feedback valutativo della medesima, ma soprattutt­o sono funzionali a far incontrare domanda e offerta in modo efficiente per l’impresa. Le strategie di marketing mirato finiscono dunque per saldare l’attività di promozione alla fase di vendita in modo molto più stretto. In questo senso non può escludersi che tali attività costituisc­ano una componente inscindibi­le dalle attività di produzione e vendita svolte in via principale e impongano la nomina del Dpo.

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