Il Sole 24 Ore

Prima Industrie punta sull’additive In primavera nuovo Centro Ricerca

- —Filomena Greco

Per Prima Industrie si tratta di un debutto, ma con quarant’anni di esperienza in fatto di tecnologie laser. Ieri l’azienda piemontese guidata da Gianfranco Carbonato ha presentato la sua nuova divisione, Prima Additive, dedicata allo sviluppo delle tecnologie laser per l’Additive manifactur­ing, e la prima macchina laser per la stampa additiva con tecnologia Powder Bed Fusion (la fusione a letto di polveri). Un settore che rappresent­a la frontiere delle tecnologie laser e che oggi, in termini di mercato, vale circa 7,3 miliardi di dollari, conta su un migliaio di macchine installate ma con una crescita superiore al 20% all’anno. «Stiamo lavorando con un partner cinese per lo sviluppo di questo tipo di tecnologie – spiega Carbonato – e abbiamo acquisito una quota in una start up torinese che sta sviluppand­o un prodotto molto avanzato». L’obiettivo, spiega Carbonato, è diventare uno dei player mondiali in questo campo, di fatto presidiato da aziende tedesche, forte della tecnologia del generatore laser che Prima Industrie sviluppa «in casa». Tecnologia di proprietà e mercato, dunque, i due driver dell’operazione industrial­e che guarda a settori come automotive, aerospazio, energia. Proprio Enel è stata tra le prime aziende ad acquistare il nuovo macchinari­o di Prima Industrie. Il Gruppo conta 1.800 dipendenti tra i due plant del torinese e i poli negli Stati Uniti, in Finlandia e in Cina, con un fatturato di 450 milioni. Entro la prossima primavera, poi, sarà inaugurato il nuovo centro di ricerca e sviluppo, accanto allo show room aperto due anni fa.

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