Il sindaco di Genova Bucci commissario per il ponte
La scelta punta a ricucire il rapporto tra Governo e amministrazioni locali Il sindaco: «Stiamo lavorando ad alcune correzioni del decreto»
Il sindaco di Genova, Marco Bucci, è il nuovo commissario per la ricostruzione del ponte Morandi. Bucci parla di rifacimento del manufatto entro 12-16 mesi. Mentre su Autostrade, il neo commissario afferma: «Il Governo ha scritto chiaro sul decreto che la società è fuori».
«Sarà fatto un lavoro di qualità e nel minor tempo possibile: 12, 15, 16 mesi. È un impegno che prendo con i genovesi». Il sindaco Marco Bucci parla da neocommissario alla ricostruzione. La riserva sul suo nome, in lizza fino all’ultimo con quello del direttore dell’Iit Roberto Cingolani, è stata sciolta ieri mattina, dopo l’ultimo confronto tra i partner di governo e una telefonata del premier Giuseppe Conte al governatore ligure Giovanni Toti.
La scelta, ratificata con la firma di Conte al decreto di nomina, è strategica: serve a ricucire il rapporto tra l’esecutivo gialloverde e gli enti locali, che si era inasprito, ma anche a dare garanzie agli sfollati, da subito in cima alle priorità del primo cittadino che ha rinnovato l’ impegno per sbloccare la seconda tranche di contributi a fondo perduto promessi da Autostrade.
Non solo. Bucci può garantire il dialogo necessario per concordare modifiche al decreto emergenze, incardinato ieri nelle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera. Per questo ha voluto dare immediatamente segnali di piena sintonia: «Con Conte ci siamo messi d’accordo sulle cose da fare. Stiamo lavorando su alcune variazioni al decreto». Chiara la direzione: più risorse per il ripristino della viabilità, per la tutela dei posti di lavoro, per il sostegno all’area portuale, per le aziende che rischiano di restare escluse. E massima rapidità per onorare la promessa del premier: «Faremo di tutto per consegnare il ponte a Genova entro la fine del 2019».
Dalla Lega la sponda è scontata. «Tutta Italia tifa per una Genova sempre più bella», è stata la benedizione del vicepremier Matteo Salvini. Il sottosegretario alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, che volle Bucci come candidato sindaco del centrodestra a Genova, condivide la priorità di Bucci: «Riportare la città alla normalità è la priorità». Anche i Cinque Stelle hanno alla fine convenuto che la nomina del sindaco fosse la più giusta, e la meno divisiva (ha incassato pure il plauso di Pd e Forza Italia). «Adesso governo centrale e amministrazioni locali - ha commentato il vicepremier M5S Luigi Di Maio - hanno gli stessi oneri e responsabilità e una grande sfida da vincere insieme: risollevare Genova». Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha ricordato la delicatezza del compito e l’obbligo di rispettare «il mandato che gli viene dal governo». Puntualizzazione accolta. Perché Bucci ha fugato ogni dubbio sul ruolo di Aspi: «Il governo ha scritto chiaro sul decreto che Autostrade è fuori dalla ricostruzione. Io devo rispettare quel che dice il decreto e il mio capo, che è il presidente del Consiglio».
La vera partita comincia ora. L’obiettivo ambizioso di ripristinare il ponte entro il 2019, avverte il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini, «potrà essere raggiunto se Bucci sarà messo in condizione di agire coerentemente con i poteri assegnati». Che sono ampi. Per avviare i cantieri, bisogna quantificare le risorse da chiedere ad Autostrade (si parla di 250-300 milioni) e soprattutto definire la procedura del bando di gara che consentirà al commissario di selezionare le imprese che realizzeranno il nuovo viadotto. Con Fincantieri che il governo non fa mistero di volere protagonista.