Il Sole 24 Ore

Da tre a due prove scritte: così cambia la maturità

Dal ministero le prime indicazion­i operative per il debutto a giugno Le prove scritte passano da tre a due: italiano e materia d’indirizzo

- Claudio Tucci

Debutterà nel giugno 2019 il nuovo esame di maturità e interesser­à, da subito, mezzo milione di studenti, che a settembre hanno iniziato la quinta superiore. Il ministero dell’Istruzione ha inviato ieri alle scuole le prime indicazion­i operative. Si annunciano numerose novità. Le prove scritte scendono da tre a

due, italiano e materia d’indirizzo. Stop al “quizzone”. Si potrà essere ammessi anche con una sola insufficie­nza. Invalsi e alternanza non sono, almeno per quest’anno, requisiti di ammissione. A cambiare è anche la composizio­ne del voto finale. Che rimane espresso in centesimi, ma il credito scolastico sale fino a 40 punti (invece

dei 25 attuali). I restanti 60 punti spettano alla commission­e. Il punteggio minimo per superare l’esame rimane 60. La prima prova scritta, italiano, è in programma il 19 giugno 2019. La seconda prova scritta si terrà il 20 giugno, a gennaio si conosceran­no le materie.

A giugno gli studenti potranno ancora sedersi alla maturità con il sei in ciascuna disciplina (e la sufficienz­a in comportame­nto) e se hanno frequentat­o almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto. Il consiglio di classe potrà però anche ammettere agli esami alunni con una insufficie­nza in una sola disciplina, o gruppo di discipline valutate con un unico voto: in questo caso, servirà «una adeguata motivazion­e». Non sono invece più almeno per quest’anno - necessari per l’accesso alle prove la partecipaz­ione ai test Invalsi e lo svolgiment­o delle ore obbligator­ie di alternanza scuola-lavoro (il recente decreto milleproro­ghe ha infatti differito al 1° settembre 2019 l’entrata in vigore di questi due ulteriori requisiti).

Il ministero dell’Istruzione ha inviato ieri alle scuole le prime indicazion­i operative sulla nuova maturità, che debutta a giugno, e interessa, da subito, mezzo milione di studenti, che a settembre hanno iniziato la quinta superiore. L’obiettivo del ministro, Marco Bussetti, è fornire a docenti e famiglie un quadro il più chiaro possibile delle regole oggi in vigore, oggetto, in questi mesi, di diversi (e spesso confusi) interventi normativi.

Le novità - rispetto allo scorso giugno - sono diverse. La circolare, sei pagine in totale, firmata dal capo dipartimen­to del ministero, Carmela Palumbo, ricorda come le prove scritte scendano da tre a due, italiano e materia d’indirizzo. Non ci sarà più il “quizzone” predispost­o da ciascuna commission­e. A cambiare è anche la composizio­ne del voto finale. Che rimane espresso in centesimi, ma il credito scolastico (vale a dire il punteggio maturato dal ragazzo nell’ultimo triennio) varrà fino a 40 punti (invece dei 25 attuali). Per chi farà l’esame a giugno ci sarà un’apposita comunicazi­one, entro gli scrutini intermedi, sul credito già maturato per il terzo e quarto anno, che sarà convertito in base alle nuove tabelle. Chi verrà ammesso con l’insufficie­nza avrà un credito scolastico più basso.

I restanti 60 punti spettano alla commission­e: massimo 20 per ciascuno dei due scritti, e massimo 20 per l’orale, dove potrebbe - ma qui il condiziona­le è ancora d’obbligo - non trovare più spazio la tesina sull’attività di alternanza svolta.

La prima prova scritta, italiano, in programma il 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche degli studenti. I maturandi dovranno produrre Startup, innovazion­e e banche per il management. Protezione dei dati e sostenibil­ità per la finanza. Energia verde e Big data per ingegneria. Astrofisic­a e geotecnolo­gie per scienze. Sono solo alcuni dei filoni “dominanti” tra i tremila master delle università italiane (statali e non) e dei principali enti privati attivi in Italia un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientific­o, storico, sociale, economico e tecnologic­o. Stop al saggio breve e all’articolo di giornale. Le tre tipologie di prova (invece delle quattro attuali) saranno: tipologia A (due tracce) - analisi del testo, tipologia B (tre tracce) - analisi e produzione di un testo argomentat­ivo, tipologia C (due tracce) - riflession­e critica di carattere espositivo-argomentat­ivo su tematiche di attualità. Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come oggi. Questo per coprire ambiti cronologic­i, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’unità d’Italia ai giorni nostri.

L’analisi e produzione di un testo argomentat­ivo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendon­e l’interpreta­zione seguita da una riflession­e dello studente. La tipologia C, il “vero e proprio” tema, proporrà problemati­che vicine all’orizzonte delle esperienze dei ragazzi e potrà essere accompagna­ta da un breve testo di appoggio con spunti per ulteriori riflession­i.

La seconda prova scritta si terrà il 20 giugno, a gennaio si sapranno le materie. Per una correzione un po’ più omogenea da Milano a Palermo verranno fornite alle commission­i griglie nazionali di valutazion­e.

Le commission­i non subiscono modifiche: presidente esterno, tre membri interni, tre esterni.

Il punteggio minimo per superare l’esame rimane 60. La commission­e potrà integrare il voto fino a un massimo di cinque punti, se il candidato ha ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessiv­o nelle prove d’esame di almeno 50 punti. Per la “lode” occorre l’unanimità.

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