Da tre a due prove scritte: così cambia la maturità
Dal ministero le prime indicazioni operative per il debutto a giugno Le prove scritte passano da tre a due: italiano e materia d’indirizzo
Debutterà nel giugno 2019 il nuovo esame di maturità e interesserà, da subito, mezzo milione di studenti, che a settembre hanno iniziato la quinta superiore. Il ministero dell’Istruzione ha inviato ieri alle scuole le prime indicazioni operative. Si annunciano numerose novità. Le prove scritte scendono da tre a
due, italiano e materia d’indirizzo. Stop al “quizzone”. Si potrà essere ammessi anche con una sola insufficienza. Invalsi e alternanza non sono, almeno per quest’anno, requisiti di ammissione. A cambiare è anche la composizione del voto finale. Che rimane espresso in centesimi, ma il credito scolastico sale fino a 40 punti (invece
dei 25 attuali). I restanti 60 punti spettano alla commissione. Il punteggio minimo per superare l’esame rimane 60. La prima prova scritta, italiano, è in programma il 19 giugno 2019. La seconda prova scritta si terrà il 20 giugno, a gennaio si conosceranno le materie.
A giugno gli studenti potranno ancora sedersi alla maturità con il sei in ciascuna disciplina (e la sufficienza in comportamento) e se hanno frequentato almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto. Il consiglio di classe potrà però anche ammettere agli esami alunni con una insufficienza in una sola disciplina, o gruppo di discipline valutate con un unico voto: in questo caso, servirà «una adeguata motivazione». Non sono invece più almeno per quest’anno - necessari per l’accesso alle prove la partecipazione ai test Invalsi e lo svolgimento delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro (il recente decreto milleproroghe ha infatti differito al 1° settembre 2019 l’entrata in vigore di questi due ulteriori requisiti).
Il ministero dell’Istruzione ha inviato ieri alle scuole le prime indicazioni operative sulla nuova maturità, che debutta a giugno, e interessa, da subito, mezzo milione di studenti, che a settembre hanno iniziato la quinta superiore. L’obiettivo del ministro, Marco Bussetti, è fornire a docenti e famiglie un quadro il più chiaro possibile delle regole oggi in vigore, oggetto, in questi mesi, di diversi (e spesso confusi) interventi normativi.
Le novità - rispetto allo scorso giugno - sono diverse. La circolare, sei pagine in totale, firmata dal capo dipartimento del ministero, Carmela Palumbo, ricorda come le prove scritte scendano da tre a due, italiano e materia d’indirizzo. Non ci sarà più il “quizzone” predisposto da ciascuna commissione. A cambiare è anche la composizione del voto finale. Che rimane espresso in centesimi, ma il credito scolastico (vale a dire il punteggio maturato dal ragazzo nell’ultimo triennio) varrà fino a 40 punti (invece dei 25 attuali). Per chi farà l’esame a giugno ci sarà un’apposita comunicazione, entro gli scrutini intermedi, sul credito già maturato per il terzo e quarto anno, che sarà convertito in base alle nuove tabelle. Chi verrà ammesso con l’insufficienza avrà un credito scolastico più basso.
I restanti 60 punti spettano alla commissione: massimo 20 per ciascuno dei due scritti, e massimo 20 per l’orale, dove potrebbe - ma qui il condizionale è ancora d’obbligo - non trovare più spazio la tesina sull’attività di alternanza svolta.
La prima prova scritta, italiano, in programma il 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche degli studenti. I maturandi dovranno produrre Startup, innovazione e banche per il management. Protezione dei dati e sostenibilità per la finanza. Energia verde e Big data per ingegneria. Astrofisica e geotecnologie per scienze. Sono solo alcuni dei filoni “dominanti” tra i tremila master delle università italiane (statali e non) e dei principali enti privati attivi in Italia un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Stop al saggio breve e all’articolo di giornale. Le tre tipologie di prova (invece delle quattro attuali) saranno: tipologia A (due tracce) - analisi del testo, tipologia B (tre tracce) - analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) - riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come oggi. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’unità d’Italia ai giorni nostri.
L’analisi e produzione di un testo argomentativo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione seguita da una riflessione dello studente. La tipologia C, il “vero e proprio” tema, proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze dei ragazzi e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio con spunti per ulteriori riflessioni.
La seconda prova scritta si terrà il 20 giugno, a gennaio si sapranno le materie. Per una correzione un po’ più omogenea da Milano a Palermo verranno fornite alle commissioni griglie nazionali di valutazione.
Le commissioni non subiscono modifiche: presidente esterno, tre membri interni, tre esterni.
Il punteggio minimo per superare l’esame rimane 60. La commissione potrà integrare il voto fino a un massimo di cinque punti, se il candidato ha ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove d’esame di almeno 50 punti. Per la “lode” occorre l’unanimità.