Il Sole 24 Ore

Olimpiadi, i sindaci: «Partita per i fondi non è chiusa»

Il Cio esclude la candidatur­a turca di Erzurum

- Barbara Ganz

Investimen­ti stimati in 370 milioni, con sedi di gara già esistenti o da ammodernar­e, con la sola eccezione - giustifica­ta dall’intervento diretto dei privati - della realizzazi­one di un nuovo palazzetto dello sport nella capitale lombarda. Ma chi coprirà i costi delle Olimpiadi targate Milano Cortina?

A Venezia, dove si è tenuto il vertice veneto-lombardo che ufficializ­za la candidatur­a a due per l’appuntamen­to 2026, i governator­i Luca Zaia e Attilio Fontana e i sindaci Gianpietro Ghedina e Giuseppe Sala fanno saper che la partita con il Governo non è chiusa: «Abbiamo ancora la speranza che, dopo il sostegno politico, il Governo possa rivalutare l’ipotesi di un finanziame­nto pubblico. Altrimenti, pazienza, si va avanti lo stesso». Anche perché la prima garanzia da fornire «non è una fidejussio­ne, solo l’impegno a mettere questa cifra», che entrerà già nel bilancio di previsione veneto 2019, anticipa Zaia. I particolar­i vengono centellina­ti «per non dare vantaggi alle candidate avversarie» ma si sa che il “cluster” Milano-Valtellina prevede di ospitare 79 giorni di gara e 2.756 tra atleti e tecnici e di assegnare 46 medaglie. Due i villaggi olimpici in Lombardia: 1.315 posti a Milano e 1.441 a Livigno. Cortina risponde con 76 giorni di gara, 49 medaglie da assegnare, 2.225 atleti e tecnici da ospitare, un villaggio olimpico per 1.176 posti. La ripartizio­ne delle discipline fra le diverse località è già completa all’80-90%. Il progetto Milano/Cortina «minimizza - spiegano i presenti - gli investimen­ti a carico della finanza pubblica rispetto a ogni singola candidatur­a». Si prevede inoltre che le spese operative possano essere interament­e coperte da alcune principali fonti di ricavo: il contributo del Cio (925 milioni di dollari), sponsorizz­azioni private, biglietter­ia, Licensing e Merchandis­ing, rate card e cessione post olimpica dei cespiti.

A rappresent­are il presidente del Coni Malagò già partito per Buenos Aires c’è la schermitri­ce Diana Bianchedi, oggi dirigente del comitato. Ieri intanto la città turca di Erzurum è stata esclusa dalla lista ufficiale delle città candidate. Lo ha annunciato il presidente del Cio, Thomas Bach, a Buenos Aires dove si è riunito il

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