Open Fiber apre i cantieri
«Siamo in linea con i nostri piani. E al 2023 confermiamo 19 milioni di unità immobiliari coperte». Elisabetta Ripa, ad di Open Fiber, lo dice da Capri, dove ieri ha partecipato all’11esima edizione dell’EY Digital Summit. Nessun commento a margine sulle possibilità di “matrimonio” fra le reti di Tim e della controllata di Enel e Cdp – «abbiamo un modello wholesale e lavoriamo con partnership commerciali con tutti gli operatori interessati allo stesso modo» – come un niet l’ad di Open Fiber lo oppone alla domanda sui clienti che “girano” sulle reti Open Fiber: «Abbiamo obblighi precisi di comunicazione anche in virtù della linea di finanziamento (3,5 miliardi, ndr.) che ci è stata concessa in project financing». Elisabetta Ripa sottolinea invece la portata dell’operazione che porterà al cablaggio di 6.753 comuni nelle aree a fallimento di mercato, (cui si aggiungono 271 città nelle aree a e B): «In questa prima fase lo sforzo è stato enorme anche in termini di collaborazione con il pubblico; si pensi al delicato tema dei permessi». L’ad parla però ora del passaggio a una fase due del progetto, con l’avvio dei cantieri (570 nelle aree C e D, previsti a quota mille entro fine anno). Una volta realizzata la rete in fibra, ha però proseguito, sarà necessario «accelerare sull'adozione dei servizi», e occorrerà ragionare «come in tutti i momenti in cui c'è stata una discontinuità tecnologica, su un intervento che possa aiutare la domanda».