Scade il lock up degli azionisti, Camfin lima la partecipazione
Pirelli scende in Borsa del 3,21% condizionata dalla revisione al ribasso del giudizio da parte di alcuni broker. Tutto questo mentre ieri il gruppo ha annunciato che, a seguito della scadenza del lock up, Camfin non si scioglierà, ma ridimensionerà il peso nel capitale della Bicocca. La holding, a cui fa capo l’11,35% del gruppo, vedrà in uscita due azionisti, Carlo Acutis e Manzoni Srl. Questo si tradurrà per Camfin nella discesa nel capitale di Pirelli dove avrà, post riassetto, «una quota leggermente superiore al 10%». Nel dettaglio, gli altri soci di Camfin, Marco Tronchetti Provera, Fidim, Massimo Moratti e Finanziaria Alberto Pirelli hanno comunicato l’impegno a rimanere all’interno dell’azionariato di Camfin. Unicredit ha manifestato la disponibilità ad avviare un confronto con gli attuali azionisti che hanno già espresso la volontà di confermare l’impegno in Camfin. Escono invece Yura International e Vittoria Assicurazioni (entrambe società controllate da Acutis), ottenendo da Camfin la liquidazione monetaria della partecipazione. Invece Manzoni, società detenuta da NB Renaissance Partners Holding completerà il suo percorso entro fine anno mediante attribuzione di azioni Pirelli.
Quanto all’andamento in Borsa del titolo Pirelli, ieri è stato condizionato da un report di Ubs che ha ridotto il rating sul titolo da buy a neutral con target price a 7,60 da 8,50 euro. Il downgrade è legato a un outlook più cauto sul mix di prezzo nel breve termine e sulla capacità di rispettare gli obiettivi di profittabilità per l’intero anno. Target che Pirelli ha confermato ad agosto scorso alla luce della semestrale: per il 2018 Pirelli prevede ricavi di 5,4 mialiardi di euro, «con una crescita organica di circa il 7% grazie al rafforzamento sull’high value che rappresenterà oltre il 60% dei ricavi». Confermate anche le previsioni di profittabilità, con un Ebit Adjusted ante costi startup atteso superiore a 1 miliardo di euro. Ubs nella sua revisione ha sottolineato che, a causa della debolezza dei prezzi, «il miglioramento del price mix nel secondo semestre potrebbe essere difficile da ottenere». Il broker ha ridotto la stima per il price mix da +6,5% a +6% (a causa dei prezzi) e un Ebit di gruppo appena sotto 1 miliardo (991 milioni).