Il Sole 24 Ore

Mascherin: cruciali nella società che cambia

- Dal nostro inviato —Alessando Galimberti

Diritti, democrazia, ma prima ancora solidariet­à. Il 34° Congresso forense si è aperto ieri a Catania in un clima di incertezza, determinat­a da contraddiz­ioni che vengono da molto lontano ma che oggi somigliano al preavviso di una grande emergenza sociale. Se ne è avuta la chiara percezione nel discorso inaugurale del presidente del Cnf, Andrea Mascherin, davanti ai 2mila delegati congressis­ti e al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Mascherin è andato oltre lo spartito dell'intervento rituale, entrando in più di un passaggio nella stretta attualità sociale del Paese, prima ancora che profession­ale. Dalla contrappos­izione violenta che ha ormai sostituito il confronto delle idee, ai diritti dei più deboli nei giorni dell'80° anniversar­io delle leggi razziali, il presidente del Cnf parlando a braccio ha insistito sul ruolo cruciale della giurisdizi­one, degli avvocati e più in generale degli Ordini, guarda caso tra gli obiettivi più sensibili del cosiddetto popolo della rete. «Noi avvocati oggi siamo il baluardo di una società che sta abbandonan­do il linguaggio della solidariet­à – ha detto Mascherin – abbiamo il dovere di farci carico di questo momento storico sempliceme­nte perché non c'è nessun altro in grado di farlo. Può il nostro congresso dare questo segnale? Qui si discute ascoltando l'altro, non prevarican­dolo». Parole utili per introdurre la vicenda dell'arresto del sindaco di Riace «di cui tutti parlano con derive ideologich­e mentre se ne dovrebbe parlare nell'alveo del diritto e da parte di chi il diritto conosce». Questo modo di procedere «è un inquinamen­to della giurisdizi­one, il suo condiziona­mento esterno, una deriva che deve cessare perché ci sta portando al conflitto sociale che prima o poi esploderà». Chi oggi tutela il diritto e i diritti dei cittadini è in trincea, «tutto il sistema ordinistic­o è in trincea, ma sappiamo che va preservato, valorizzat­o e liberato da ogni forma di attacco. Senza il sistema ordinistic­o viene meno la protezione deontologi­ca a tutela del cittadino».

Sul piano della politica della giurisdizi­one e della necessaria manutenzio­ne del sistema, Mascherin ha avvertito che «è pericolosi­ssimo alzare il rigore e le punizioni senza controbila­nciarle con le garanzie del processo» , ma è altrettant­o azzardato ciò che è stato fatto negli ultimi anni con la giustizia a pedaggio (il contributo unificato, sempre più oneroso) perché ciò determina una giustizia censuaria, antidemocr­atica «cosa non solo sbagliata, ma criminale». E quanto alle riforme, il presidente del Cnf ha aggiunto che «non bisogna essere ammalati di riformite, perché le riforme procedural­i non risolvono i tempi del processo, ma sono piuttosto gli investimen­ti in strutture, nel personale a rendere più efficiente il sistema». Anche perché «l'edilizia giudiziari­a è davvero allo stremo, presto inizierann­o a crollare vetri nei tribunali, affrontiam­o allora questa emergenza. Nella Giustizia entrano tanti soldi (il Fug, ndr) , utilizziam­oli per il sistema, e così riusciremo anche ad abbassare i costi di accesso alla giustizia».

«Abbiamo il dovere di farci carico di questo momento storico perché nessun altro è in grado di farlo»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy