SPREAD, PERCHÉ I TASSI USA RASSERENANO IL CLIMA SUI BTP
Tra spread e movimenti delle curve del debito gli investitori nelle ultime sedute non stanno trovando pace. L’ultima notizia giunge dagli Stati Uniti: ieri i tassi si sono mossi al rialzo rivedendo massimi degli ultimi sette anni. Il riferimento è al rendimento dei Treasury a 10 anni (i corrispettivi statunitensi dei BTp) che è tornato al 3,2%. Anche il titolo a 30 anni ha toccato livelli da tempo inesplorati, al 3,4%.
A cosa è dovuto questo movimento? Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, si è sbilanciato sulla futura crescita degli Stati Uniti sottolineando che dovrebbe procedere in modo «considerevole». Per lo stesso motivo Powell ha confermato che procederà con le strette programmate e che addirittura i tassi potrebbero superare i livelli di neutralità (tra il 3 e il 3,25%) perché ciò «sarebbe coerente con l'attuale stato dell' economia Usa e il suo tasso d' inflazione».
Le parole del numero uno della Fed stanno impattando anche sul mercato obbligazionario europeo. Gli investitori vendono Bund tedeschi e lo spread UsaGermania è a 270 punti, come non accadeva dal 1988. Ne consegue, però, un restringimento dello spread con i titoli italiani che restano su livelli elevati ma relativamente stabili. Il differenziale tra Italia e Germania - che nei giorni scorsi aveva sfondato i 300 punti - ieri è sceso anche sotto quota 280. Siamo sempre tanto oltre i 120 punti di inizio maggio ma, se non altro, il clima è leggermente più sereno rispetto a una settimana fa.