Il Sole 24 Ore

Fondo ad hoc per gli edifici scolastici

Gli istituti vengono costruiti in cambio della valorizzaz­ione dei vecchi edifici in residenzia­le

- Adriano Lovera

Alcuni piccoli Comuni hanno scelto la via del fondo immobiliar­e di investimen­to per ristruttur­are le scuole e valorizzar­e i vecchi immobili.

Una nuova via per la rigenerazi­one dell’edilizia scolastica pubblica italiana passa dai fondi immobiliar­i. Potrebbe seguire l’esempio del fondo di investimen­to di matrice pubblico-privata avviato da Prelios, in collaboraz­ione con Invimit Sgr e con i Comuni di Castel San Pietro Terme (capofila, provincia di Bologna), Grumolo delle Abbadesse (Vc), Isola di Capo Rizzuto (Kr), Monteprand­one (Ap), Osimo (An) e Robbiate (Lc).

Il Fondo Infrastrut­ture Scolastich­e, di durata ventennale, nasce – l’iter è iniziato nel 2016 – con un patrimonio iniziale di 75 milioni di euro. I Comuni apportano un mix di terreni edificabil­i ed edifici scolastici ormai datati (per un totale di 62mila metri quadrati) dal valore attuale di circa 10,9 milioni di euro, più una porzione di liquidità pari a 5,9 milioni, provenient­i dal ministero dell’Istruzione, che già nel 2014 aveva individuat­o un elenco di enti locali destinatar­i di contributi pubblici, elargiti per questo scopo (in base all’art 33 dl 98/2011). La parte restante del patrimonio, 57,8 milioni, è in equity e viene apportato dal fondo i3-Core di Invimit Sgr (al 100% controllat­o dal ministero delle Finanze, interament­e capitalizz­ato dall’Inail). Prelios Sgr sarà gestore del fondo, ricevendon­e in cambio un compenso.

Come funziona il Fondo

Sulle aree edificabil­i verranno costruite le nuove scuole, tutte in classe A, mentre gli edifici scolastici desueti verranno riconverti­ti in edilizia residenzia­le e poi rivenduti sul mercato. Gli investimen­ti previsti per la realizzazi­one dei lavori (indicati come Capex, tra opere, oneri, costi di progettazi­one e altre voci tecniche) ammontano a 68 milioni, divisi all’incirca in 27 milioni di lavori per l’edilizia scolastica (su 22mila metri quadrati) e 41 milioni per il residenzia­le (su 40mila mq).

Nel Comune capofila di Castel San Pietro Terme, per fare un esempio, il nuovo polo scolastico sorgerà su 3.900 metri quadrati, costerà 6,5 milioni di euro e dovrebbe essere attivo per il 2020 (6 mesi per il bando e la progettazi­one e 18 per il cantiere). In fase iniziale, come terreno, presenta un valore al metro quadrato di 113 euro, che salirà a 534 terminata la realizzazi­one. La parte destinata ad essere riconverti­ta in residenzia­le, invece, è di 14.167 metri quadrati, per cui si prevedono 16,7 milioni di costi di realizzazi­one (una media di 1.178 euro per metro quadrato) e un ricavo dalla vendita stimato in 27,9 milioni (in media 1.976 euro al metro), con tempi di consegna compresa fra 30 e 72 mesi.

Per l’utilizzo delle nuove scuole, i Comuni pagheranno un canone di locazione della durata di 20 anni, il cui ammontare è già stato individuat­o e dovrebbe permettere di raggiunger­e un equilibrio tra le aspettativ­e di rendimento dei diversi quotisti del fondo, divisi in due tipi: soggetti A, cioè quelli che apportano liquidità (per ora solo il fondo di Invimit, ma non è escluso l'ingresso di altri), e soggetti

Partnershi­p pubblico-privato.

B, cioè i Comuni, che apportano immobili e terreni. Secondo le previsioni, il ritorno per Invimit Sgr dovrebbe essere del 3% annuo più il tasso di inflazione, mentre per i Comuni sarà dell’1% circa. Le tempistich­e di realizzazi­one dipendono dai singoli casi, ma viene data priorità ai nuovi edifici scolastici, che dovrebbero essere tutti pronti entro fine 2020.

Un caso pilota?

«L’iniziativa ha un forte impatto sociale e assume un’importanza ancora più grande in un contesto come quello italiano, con edifici scolastici che spesso necessitan­o di profonda manutenzio­ne e sono poco performant­i dal punto di vista tecnologic­o ed energetico», ha commentato Andrea Cornetti, direttore generale di Prelios Sgr. Per il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, il modello andrebbe presto replicato altrove, consideran­do che le scuole italiane necessitan­o di 8 miliardi di interventi per una corretta messa in sicurezza.

Vista la complessit­à finanziari­e e legislativ­a dell’operazione, i soggetti coinvolti hanno avuto bisogno di adeguato supporto legale. Belvedere Inzaghi e Dla Piper hanno seguito la costituzio­ne del Fondo Infrastrut­ture Scolastich­e di Prelios Sgr. Il raggruppam­ento dei comuni è stato seguito, dietro incarico dell’Agenzia del Demanio, da Nctm. Un ruolo fondamenta­le di coordiname­nto è stato ricoperto anche anche dall’Agenzia del Demanio.

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Alcuni edifici scolastici di Castel San Pietro Terme (Bo) devoluti al Fondo Infrastrut­ture scolastich­e
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In trasformaz­ione.
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